Ducato di Parma e Piacenza

Castello di Sala Baganza o Rocca Sanvitale

Ducato di Parma

Val Baganza

Comune di Sala Baganza

Documentazione fotografica

Castello di Sala Baganza : la Rocca

Castello di Sala Baganza : 
la parte inferiore del mastio, residuo del Castello quattrocentesco, su cui si è costruito la parte abitativa.

Descrizione

Tipologia:

• Castello / Rocca

Origini:

• La Rocca attuale fu edificata nel 1461 per volontà di Stefano Sanvitale.

Struttura:

• Del Castello quattrocentesco resta solo la parte inferiore del mastio e le tracce dell’edificio di destra, ancora con alcune merlature.
• Adiacente alla "Rocca", la cosiddetta Casa dell’opera che all’interno del cortile conserva una interessante finestra tardo quattrocentesca con inserti in terracotta forse cremonesi.

Storia:

• Nel 1248, Tedisio Sanvitale acquista il castello di Sala Baganza da Bernardino dei Franceschi.
• Il 19 settembre 1322, dopo l'arresto di Gian Quirico Sanvitale, le truppe di Andreasio Rossi saccheggiano il territorio ed il castello di Sala Baganza, che viene messo a ferro e fuoco.
• Nel 1477, Giberto Sanvitale fa costruire, con il permesso di Galeazzo Maria Sforza, la rocca di Sala Baganza sulle rovine dell'antico castello.
• Nel 1483, il castello è assalito dalle truppe di Amuratte Torelli, Donella Sanvitale combatte "con prodezza di eroina" nella difesa del castello ed uccide il Torelli.
• Nel 1552, Ottavio Farnese assedia il castello di Sala Baganza durante la lotta contro l'imperatore, ma è costretto a rientrare in città a causa dell'arrivo delle truppe imperiali.
• Il 19 maggio 1612, il ramo della famiglia Sanvitale di Sala viene sterminato.
• Il castello di Sala Baganza passa alla camera ducale di Parma e Ranuccio Farnese lo elegge quale dimora estiva.
• Nel 1736, la rocca di Sala Baganza diventa residenza di don Carlo di Borbone.
• Il 19 aprile 1888, il marchese Giambattista Carrega, principe di Lucedio, acquista la rocca di Sala Baganza.
• Il 7 ottobre 1920, il principe Franco Carrega vende la rocca di Sala Baganza a Remigio Magnani.

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