Ducato di Parma e Piacenza
Castello di Felino
Ducato di Parma
Val Baganza
Comune di Felino
Documentazione fotografica
Descrizione
Tipologia:
Origini:
-
Le origini del Castello risalgono intorno al IX secolo ma le prime testimonianze iniziano partire dal XII secolo quando la badessa Agnese, nel 1140, riuscì a recuperare
i propri diritti su una Cappella compresa entro le mura del Castrum Filini.
Struttura:
- Il castello oggi conserva integro lo schema quattrocentesco di pesante e robusta costruzione con mura a picco e larghi parapetti bastionati che uniscono
i torrioni.
- Nel XIV secolo fu aggiunta una cappella ed un oratorio offerto a San Pietro, tuttora esistente, completamente affrescato con stemmi di vari casati
e furono anche costruite, nel piano sotterraneo, le prigioni.
Storia:
- Costruito nell' 890 dal Nobile Marchese Luppone venne ampliato e fortificato raggiungendo il massimo splendore alla fine del XIV secolo con Pier Maria dei Rossi,
famiglia così potente da poter combattere con un imperatore o trattare con un papa.
- Il castello, ritenuto inespugnabile, servì ai Rossi, in particolare a Pier Maria, come base e come difesa nelle lotte per la supremazia su Parma contro le famiglie
dei Terzi, dei Pallavicino, dei Fieschi e dei Torelli.
- Nel 1483 il duca di Milano Ludovico il Moro, in precedenza loro alleato, tolse l'appoggio ai Rossi e li affrontò sconfiggendoli nella
"Guerra dei Rossi", durante la quale il castello di Felino presidiato da Guido de' Rossi fu più volte assediato ma mai espugnato.
- A guerra finita il Moro ne distrusse le fortificazioni per ridurne le potenzialità militari.
- Gli Sforza tennero il feudo di Felino fino al 1499, quando con l'arrivo dei francesi lasciarono il territorio parmigiano.
- Il re di Francia Luigi XII donò il feudo al nobile Pietro di Rohan, che lo vendette nel 1502 ai Pallavicino, che riattarono il castello e lo tennero per quasi
cinquant'anni.
- Grazie a un matrimonio il feudo passò agli Sforza di Santa Fiora, che nel 1598 lo cedettero assieme a quello di Torrechiara a Cosimo Masi, nobile fiorentino al
servizio del duca di Parma Alessandro Farnese.
- Nel 1612 un membro della famiglia Masi, Gianbattista, fu accusato di far parte di una congiura contro Ranuccio Farnese, la cosiddetta congiura dei Feudatari,
alla quale partecipò anche Barbara Sanseverino.
- Processato e giustiziato, gli vennero confiscati tutti i beni, tra cui il castello di Felino.
- Con il passaggio al Ducato di Parma il castello perse la sua funzione di fortezza difensiva, per diventare semplice residenza della piccola nobiltà che ruotava
attorno alla corte ducale.
- Il feudo appartenne dal 1612 al 1645 a Girolamo Rho, dal 1645 al 1650 a Giacomo Gaufridi, marchese di Castelguelfo, poi fu tenuto per più di un secolo dalla famiglia
Lampugnani.
- Nel 1762, con la morte di Camillo Lampugnani, la proprietà passò a Guillaume du Tillot, che si fregiò del titolo di "marchese di Felino" e lo usò come residenza di
campagna fino al 1771, anno in cui lo cedette alla Diocesi di Parma in cambio del feudo dei Mezzani passato nel frattempo alla camera ducale.
- Il vescovo Pettorelli Lalatta (1775-1788) lo scelse come luogo preferito di villeggiatura, riadattando vari locali per renderlo più abitabile. Seguì
poi un lungo periodo di declino ed abbandono.
- Nel 1935 la Mensa vescovile vendette il castello alla famiglia Brian, già proprietaria di una villa nei pressi del castello.
- Negli anni Sessanta fu acquistato dalla famiglia Pianzola e dai conti Del Bono, che riadattarono diverse parti per ospitare un ristorante.
- Nel 1974 è stato acquistato da Sergio Alessandrini, attuale proprietario, che dopo oltre un ventennio di accurati restauri, riporta il castello ai fasti antichi.
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