La Lomellina
Castello Sforzesco di Vigevano
Regione Lombardia
Provincia di Pavia
Comune di Vigevano
- Entità territoriale della Lomellina
Documentazione fotografica :
Castello Sforzesco di Vigevano: il cortile interno, la torre del Bramante, il maschio ed il porticato che porta alla falconeria
Castello Sforzesco di Vigevano: il maschio
Castello Sforzesco di Vigevano: il retro del maschio, sulla sinistra
si intravvede il Palazzo delle Dame
Castello Sforzesco di Vigevano: la porta carraia
Castello Sforzesco di Vigevano: particolare di porticato di accesso al castello
Castello Sforzesco di Vigevano: Strada sopraelevata coperta del Castello di Vigevano
Castello Sforzesco di Vigevano: Particolare dell'ingresso alla strada sopraelevata coperta del Castello, originariamente dotata di ponte levatoio e posterla pedonale
di cui si vedono gli scassi
Castello Sforzesco di Vigevano: Particolare della porta d'ingresso alla piazza ducale, con sopra la strada sopraelevata coperta.
Vigevano: piazza Ducale e torre del Bramante
La piazza Ducale fu costruita per volere di Ludovico Maria Sforza detto il Moro come anticamera del palazzo ducale e poi trasformata, con successive varianti,
nella piazza della cattedrale di Sant’Ambrogio
Vigevano: piazza Ducale e cattedrale di Sant’Ambrogio
Vigevano : Particolare di piazza Ducale e dei suoi caratteristici lampioni di inizio ‘900 con scene di vita quotidiana
Descrizione
Tipologia:
Struttura:
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Grande complesso architettonico del XV secolo costruito su di un’area di oltre due ettari posta su di un terrazzo naturale della sponda destra del Ticino
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Il “castello” è composto da una serie di edifici che racchiudono un immenso cortile:
- La torre del Bramante
- Le scuderie
- La falconeria
- Il maschio
- La strada sopraelevata coperta
- Alcuni edifici di origine ottocentesca
Conservazione:
- Ottimo stato di conservazione
Storia:
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La storia del castello collima per alcuni secoli con quella del borgo di Vigevano, chiamato anticamente "Vicogebuin".
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Il borgo circondato in origine da un rudimentale impianto di difesa in terra e legno, sostituito poi da una muraglia, aveva sul lato est un castello o recetto di forma
quadrata, costituito inizialmente da una struttura in legno, sostituita prima del X secolo da muri in mattoni e separato dall'abitato da un fossato.
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Tale struttura, divenne, tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo, sede e dimora signorile dei Visconti.
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Nel XV secolo, il maschio, ulteriormente ampliato e abbellito, diventa il palazzo ducale, circondato da scuderie ed edifici di servizio.
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Nel 1341 Luchino Visconti decide di fare del complesso di Vigevano una roccaforte difensiva inserita nello scacchiere territoriale dei castelli posti lungo l'Adda
e il Ticino a difesa del ducato di Milano.
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In quest'ottica, realizza una rocca di difesa (che prende l'attuale nome di rocca vecchia in contrapposizione alla rocca nuova edificata alla fine del XV sec.), posta
ad una certa distanza dal castello.
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Nel 1347 i due fortilizi vengono uniti dalla cosiddetta "strada coperta", un grande edificio fortificato lungo 164 metri e largo 7,50 che permetteva un rapido
collegamento tra il castello e le campagne circostanti.
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Nel 1447, alla fine del dominio visconteo, la stessa popolazione di Vigevano, conquistata la libertà comunale, distrugge la rocca esterna.
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Nel 1449, Vigevano viene cinta d'assedio e presa da Bartolomeo Colleoni e Francesco I Sforza, marito di Bianca Maria figlia di Filippo Maria Visconti, e nuovo signore
di Milano.
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Dopo la conquista lo Sforza ripara i danni dell'assedio e raddoppia la parte centrale del maschio verso l'esterno inglobando i resti della torre di sud-est distrutta
proprio durante l'assedio.
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Gian Galeazzo Maria Sforza, succeduto al padre, nel 1472 interviene su due antichi edifici, sopralzandoli e modificandone il piano terra con l'inserimento di un doppio
colonnato con volte a crociera e nuove finestre.
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Nel 1475 realizza il ponte con loggiato, posto a sud del maschio, mentre poco prima della morte dà l'inizio alla costruzione dell'edificio della falconiera, completato
poi da Ludovico il Moro, reggente il ducato a nome del nipote Gian Galeazzo Maria Sforza.
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CoCon Ludovico il Moro, nato proprio a Vigevano, il progetto sforzesco si amplia, completando il processo di trasformazione del castello in residenza dinastica.
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Il maschio viene ampliato sul lato est con la realizzazione di un giardino pensile racchiuso da due edifici porticati progettati dal Bramante e aperto verso est.
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I fasti del dominio sforzesco terminano con Francesco II Sforza il quale completa le decorazioni pittoriche del palazzo ducale.
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Dalla prima metà dell'Ottocento si compiono le modifiche più consistenti.
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Prima del 1824 avviene l'interramento del lato ovest del fossato e la demolizione della cortina muraria del maschio con il rivellino, mentre nel 1824 viene chiusa e
soppressa la porta che apriva verso la chiesa di S. Pietro Martire.
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Nel 1855, a seguito di un crollo di parte del corpo centrale del maschio e dell'antico scalone posto a ridosso della manica sinistra (che non fu più ricostruito), viene riedificata, ad opera dell'ing. Inverardi,
la parte crollata.
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Nella seconda metà del secolo si completa l'interramento del fossato e si attua lo sterramento del giardino pensile, oggi chiamato cortile della duchessa.
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Nel 1836 nella parte sud della rocca vecchia viene realizzato un grande edificio ad uso maneggio coperto oggi chiamato “cavallerizza”.
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Nel 1980, dopo un un lungo periodo di abbandono, iniziano i lavori di restauro e recupero del grande complesso di edifici chiamato castello.
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