Castello Reale di Sarre
Regione Valle d'Aosta
Provincia di Aosta
Documentazione fotografica
Il Castello Reale di Sarre: Vista panoramica
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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Costruito nel 1710 da Giovanni Francesco Ferrod di Arvier sui resti di una casa forte del 1242.
Struttura:
- La struttura è caratterizzata da un massiccio corpo longitudinale con un'alta torre merlata a base rettangolare con finestre a crociera che si innalza al centro
della struttura.
- L'edificio si erge per tre piani e presenta un omogeneo rivestimento in pietra, del tutto analogo ai numerosi altri castelli della regione.
- Accanto al corpo principale all'interno della cinta muraria che circonda l'intera area di pertinenza, vi è una piccola cappella a navata unica, caratterizzata da
sobrie decorazioni e un altare di chiara ispirazione barocca.
- Il prospetto retrostante del castello si affaccia su un ampio cortile prativo, costeggiato da due camminamenti su ambo i lati e dalla struttura delle scuderie voluta
da Vittorio Emanuele II.
Conservazione:
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Nel 1989 la Regione Valle d´Aosta acquista il complesso e ne cura il restauro.
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Oggi il castello può essere considerato un museo della presenza sabauda in Valle d´Aosta.
Storia:
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Il castello Reale di Sarre sorge in località Lalex, su un promontorio che domina la piana di Aosta.
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Costruito nel 1710 da Giovanni Francesco Ferrod di Arvier sui resti di una casa forte posta a guardia del territorio, di cui si hanno notizie a partire dal XIII secolo.
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Nel 1242 si ha testimonianza che l'edificio originario fu sede di un importante incontro tra Amedeo IV e Gotofredo di Challant per accordarsi su come contrastare la
ribellione di Ugo di Bard, signore del luogo.
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Tale alleanza sancisce l'assegnazione del castello e con esso anche il titolo di «Conte di Sarre», al nipote Jacques di Bard, estraneo alla rivolta, che diviene
capostipite della dinastia dei Sarre.
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Nel 1364, Estintasi la discendenza dei Sarre, Amedeo VI di Savoia concede il feudo e la casaforte annessa a Enrico di Quart.
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Alla morte di Enrico di Quart , avvenuta nel 1377, il castello torna ai Savoia che lo affidano nel 1405 al nuovo feudatario Thibaud de Montagny.
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Da allora la proprietà del maniero vede l'avvicendarsi di diverse famiglie, fra cui quella del barone Genève-Lullin, dei Leschaux, dei La Crête, dei Roncas e dei Rapet.
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Nel 1708 il castello viene acquistato da Jean-François Ferrod d'Arvier, un industriale arricchitosi con forniture militari e con lo sfruttamento delle miniere di rame
di Ollomont, che per dar prova della propria agiatezza, fa ricostruire interamente il castello conferendogli l'aspetto attuale e risparmiando dal rifacimento soltanto
la torre.
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Nel 1730, a seguito del tracollo economico che travolge Ferrod, gli eredi della famiglia Rapet si riappropriano del maniero.
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In seguito la proprietà passa ai Nicole de Bard e successivamente alla famiglia Gerbore.
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Nel 1869 il castello diviene proprietà dei Savoia con re Vittorio Emanuele II, il quale lo acquista assumendo anche il titolo di «Conte di Sarre», commissionando
molteplici ampliamenti, tra cui l'innalzamento della torre centrale e la realizzazione delle scuderie, con l'intento di trasformare il castello in una delle maggiori
residenze stagionali dedicata alla sua nota passione venatoria.
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Il Re frequentò molto il castello per via delle importanti battute di caccia nelle vicine valli di Cogne, Valsavarenche, Val di Rhêmes, territori che costituivano la sua
personale riserva di caccia e che attualmente fanno parte del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
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Il castello fu assai frequentato anche dal successore Umberto I, la regina Margherita sua consorte invece soggiornò al castello soltanto in un'occasione durante l'estate
del 1880 e, successivamente, preferì soggiornare al vicino castel Savoia che fece costruire nei pressi di Gressoney.
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Rimasto di proprietà della famiglia Savoia fino 1972, il castello viene acquistato dallo stato italiano, che nel 1989 lo affida alla Regione Valle d'Aosta con il compito
di sottoporlo a restauro e di aprirlo al pubblico.
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Oggi il castello reale di Sarre rappresenta un'importante testimonianza della Famiglia Reale in Valle d'Aosta, nonché custode delle tante memorie venatorie ed
escursionistiche dei Savoia.
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