Castello di Fenis
Regione Valle d'Aosta
Provincia di Aosta
Comune di Fenis
Documentazione fotografica
Il Castello di Fenis: Vista panoramica esterna
Il lato sud: accesso al castello
Il lato est
Il lato ovest
Il Castello di Fenis: all'interno della cinta delle mura
La croce lignea di Ramoliva
La croce purtroppo è stata vittima di un furto e privata sia del crocifisso sul lato principale che della Madonna col bambino che ne decorava il retro.
Descrizione
Tipologia:
Struttura:
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Pare che sia stato costruito sulle fondamenta di una villa rurale romana, in quanto l'edificio sembra molto più una struttura atta ad un centro direzionale di un'azienda
agricola che non una fortezza perché, diversamente da altri manieri della regione quali Verrès e Ussel, costruiti in cima a promontori rocciosi per essere meglio difendibili,
il castello di Fénis si trova in un punto del tutto privo di difese naturali.
Questo porta a pensare che la sua funzione fosse soprattutto di prestigiosa sede amministrativa della famiglia Challant-Fénis.
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Il castello possiede due cinte murarie merlate, con la cinta muraria più esterna dotata di bastioni, che racchiudono l'edificio centrale a base pentagonale irregolare e
forse anche queste con funzione ostentativa.
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La cinta più interna è più alta e dotata di torrette angolari collegate tra loro da un percorso interno (cammino di ronda), due
torrioni, uno quadrato e uno circolare, più una poderosa torre d'accesso quadrata e con caditoie e feritoie a cuore.
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Le torri sono munite di feritoie, strette aperture verticali per consentire il tiro con archi e balestre, e di un coronamento di ballatoi sostenuti da beccatelli.
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In caso di assalto i difensori potevano colpire i nemici, sia scagliando frecce attraverso le feritoie che utilizzando le caditoie facendo precipitare su di esso pietre
e olio bollente o piombo fuso.
Conservazione:
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Il castello di Fénis è uno dei monumenti meglio conservati e più visitati dell'Italia settentrionale e la sua immagine è diventata un vero e proprio simbolo della
Valle d'Aosta medievale.
Storia:
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La nascita e le prime fasi di sviluppo del castello di Fénis sono sconosciute.
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Il primo documento in cui viene citato il castello è del 1242, in cui si registra la proprietà del “Castrum Fenitii” come patrimonio della famiglia dei visconti di Aosta.
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Le fonti storico-narrative antiche attribuiscono la "costruzione" del castello, così come lo si vede oggi, ad Aimone di Challant.
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Il periodo che va dal 1320 al 1420 circa, vede il susseguirsi delle signorie di Aimone e di suo figlio Bonifacio I, è in questo periodo che il castello assume l'odierna
pianta pentagonale vagamente asimmetrica.
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Alcuni documenti legali del 1342, redatti nel castello, citano la costruzione di una sala "nova", questo ci permette di pensare al 1340 come data del primo
intervento di Aimone.
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Le cortine murarie del corpo sono a quel tempo intervallate da tre sole torri invece delle attuali quattro: quella dell'ingresso interno orientale, quella cilindrica
dello spigolo nord-ovest, il dongione occidentale, più le tre torrette pensili degli angoli sud-ovest, sud-est e nord-est.
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Dopo la morte di Bonifacio I le fortune del ramo della famiglia Challant proprietaria del castello si riducono considerevolmente.
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Bonifacio II, succeduto al padre nel 1426, regge il feudo per quasi cinquant'anni, con avverse fortune, appare infatti uomo di grandi ambizioni ma di modesto acume
politico.
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Il calo della potenza della famiglia è registrato nelle mura del castello che subiscono una vera e propria sospensione della manutenzione edilizia con conseguenze
prevedibili.
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Quello che appare certo è che il castello segna un lungo periodo se non di degrado, quanto meno di obsolescenza.
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Con il XVIII secolo inizia per il castello il degrado vero e proprio.
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Nel 1716 il castello, passato per eredità a Giorgio Francesco, viene venduto per onorare
i debiti contratti, per la cifra di 90.000 lire, ai Saluzzo Paesana che lo
utilizzano come casa colonica.
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Dopo alterne vicissitudini, il 3 settembre del 1895 il castello viene
venduto allo Stato italiano
- (il complesso è in uno stato fatiscente, pavimenti e soffitti sono pericolanti o del tutto scomparsi, quasi tutti i tetti disastrati, crollate o in via di
crollo diverse tratte delle cinte murarie e crollata la torre adiacente all'ingresso esterno.)
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Nell'agosto del 1865, Alfredo d'Andrade, giovane pittore portoghese da poco stabilitosi in Piemonte, visita il castello e si impegna nella promozione e ricostruzione
dello stesso.
- Il 1882 grazie al d'Andrade, vede Fénis come elemento qualificante di quello che sarebbe stato il progetto "Castello medievale"
da preparare per l'Esposizione di Torino del 1884.
- Il 3 settembre 1897 Alfredo d'Andrade diventa direttore dell'Ufficio per la conservazione dei monumenti e comincia ad impostare il recupero fisico e rappresentativo
dell'edificio, lavori che si sarebbero poi protratti per decenni.
- Il castello di Fénis diventa uno dei monumenti più visitati dell'Italia settentrionale e la sua immagine è assurta a vero e proprio simbolo del feudalesimo medievale
della Valle d'Aosta.
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