Castello Scaligero di
Torri del Benaco
Regione Veneto
Provincia di Verona
Comune di Torri del Benaco
Documentazione fotografica :
La Rocca:
Monumento all'Alpino
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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Secondo gli storici, Torri del Benaco, vista la torre posta a occidente sicuramente antecedente e nettamente diversa architettonicamente rispetto alle altre due,
potrebbe essere stato un castrum romano del 15 a.C.
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L’attuale complesso dovrebbe risalire al X secolo, costruito per la difesa dagli attacchi degli Ungari che imperversavano nella pianura padana, da Berengario del
Friuli re d'Italia.
Struttura:
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La fortezza è formata da tre torri collegate da mura di cortina con merlatura ghibellina (che danno il nome al comune) ed un piccolo mastio che al suo interno ospita
un museo etnografico sulle tradizioni locali dei pescatori del lago di Garda (Benaco) e degli abitanti dell'entroterra dell'Alto Garda.
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Contigue al castello vi sono delle mura di cortina tra il centro storico di Torri e la Gardesana.
Conservazione:
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Fino al 1980 il castello è rimasto in totale abbandono.
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L'intervento della popolazione di Torri del Benaco ha dato luogo ad un'opera di recupero del complesso, completata nel 1983 con l'inaugurazione del
Museo del Castello Scaligero, dei camminamenti e della serra degli agrumi.
Storia:
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Nel I sec. a. C., le legioni romane occuparono la costa veronese del Benaco e con molta probabilità Torri del Benaco, collegato con l'entroterra da una strada che
scavalca la collina di Albisano, divenne un loro castrum.
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Si fa risalire al periodo romano l'attuale torre ovest del castello, nettamente distinta dalle altre due quanto a tecnica costruttiva.
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Nei primi anni del X secolo, Berengario I, re d'Italia, allo scopo di difendere gli abitanti dalle scorrerie degli Ungari che in quei tempi funestavano la Pianura Padana,
fece restaurare il maniero e costruire le mura di cortina conglobanti il paese, resti delle quali sono ancora visibili tra la strada Gardesana e il centro storico;
a Berengario è pure attribuita la torre in piazza della Chiesa che porta il suo nome.
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Nel 1383 Antonio della Scala, ultimo signore scaligero, fece ristrutturare il castello ed affidò i lavori a Bonaventura Prendilacqua, come si può leggere su una lapide
murata nel lato ovest della torre "romana".
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Nel 1387 le truppe dei Visconti di Milano, con le artiglierie che avevano reso inutili le mura a cortina, lo espugnarono dopo solo sei giorni di assedio.
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Successivamente Torri del Benaco fu presa dai Da Carrara e nel 1405 dalla Repubblica di Venezia.
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Con l’arrivo dei Veneziani, il castello non essendo più un punto strategico, si avviò verso un lento ma inarrestabile declino, che culminò nel secolo XVIII con
l'abbattimento della cinta muraria più esterna per far posto all'attuale serra di agrumi.
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Nell'inverno del 1980, un gruppo di volonterosi, constatata la fatiscenza del castello e della “limonara” si operarono per riportarli a nuova vita, avviando un'opera
di pulizia e affidando all'arch. Arrigo Rudi le opere di restauro.
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Nel 1983, con la collaborazione dell'amministrazione comunale e la partecipazione della popolazione, vennero inaugurati il Museo del Castello Scaligero e la serra
degli agrumi risalente al 1760.
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Nelle sale del museo sono illustrati aspetti della cultura e della tradizione di Torri e di tutto l'Alto Garda, con una sezione dedicata all'olivicoltura con un
originale torchio per olive, una sala riservata alla pesca, e una dedicata alle incisioni rupestri del lago di Garda.
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Sono inoltre visibili il plastico del centro storico di Torri degli inizi del ‘900, due grandi mappe settecentesche che ne illustrano il territorio ed un piccolo orto
botanico che ospita tutte le principali piante della costa e dell'entroterra gardesano.
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