Castello Scaligero di Lazise
Regione Veneto
Provincia di Verona
Comune di Lazise
Documentazione fotografica :
La Rocca:
il tramonto
La cortina muraria esterna
La cortina muraria interna
Descrizione
Tipologia:
Origini:
-
Le origini della
fortificazione di Lazise risalgono al IX secolo, quando gli abitanti del borgo eressero
un primitivo Ricetto per proteggersi dalle invasioni degli Ungari.
-
Con il “privilegio” del 983, l'imperatore del Sacro Romano Impero Germanico Ottone II, dà facoltà alla popolazione locale di
ampliare le opere difensive del Borgo.
-
Successivamente completato tra il 1375 e il 1381 con la costruzione del
castello vero e proprio.
Struttura:
-
Il Ricetto:
- La cortina muraria urbana, prima opera difensiva del borgo lacustre di Lazise, costruita nel IX secolo, rimane oggi a testimoniare un antico passato, della
struttura si è perduta la parte più a nord della cortina orientale e la parte della cortina occidentale che, partendo dal castello, proseguiva lungo il lago fino
al porto antico, concludendosi con la torre del Cadenon, purtroppo eliminata nel 1939 per far posto al monumento ai caduti, il cui ricordo continua ad esistere nella
festa popolare nota come palio della Cuccagna del Cadenon, che si svolge ogni anno proprio laddove si ergeva la torre medievale.
- Le cortine meridionale e settentrionale interamente conservate, insieme alla porzione rimanente della cortina orientale, includono tredici torri scudate e tre
porte cittadine:
- - porta Nuova (o Cansignorio) a settentrione, realizzata tra il 1375 ed il 1376, murata nel 1701 per proteggere il borgo da alcune milizie che stavano
depredando il territorio circostante e riaperta nel 1955;
- - porta Superiore (o San Zeno) a oriente, probabilmente coeva all'impianto altomedievale, l'unica destinata alla popolazione e ai transiti, nella cui
nicchia esterna era dipinta in origine una Madonna col Bambino, poi sostituita dall'Aquila Imperiale e infine dall'immagine di San Marco, protettore della
Repubblica di Venezia;
- - porta Lion per l'accesso da meridione, così chiamata in quanto recava lo stemma della Serenissima o forse perché utilizzata dalle milizie venete,
un tempo dotata di rivellino.
- Le porte erano tutte munite di saracinesca e ponte levatoio su fossato, oggi completamente scomparso per lunghi tratti.
-
Il Castello:
- La fortezza vera e propria realizzata tra il 1375 e il 1381, appartiene ad una serie di opere difensive iniziate da Cansignorio e concluse dagli Scaligeri
Antonio e Bartolomeo II della Scala.
- È costituita da due recinti affiancati:
- una cortina rettangolare più grande, adibita a porto militare,
- una rettangolare più piccola, la piazza d'armi, sul lato verso l'entroterra.
- Entrambe le cortine sono intervallate da sei torri scudate, con volte murarie che sorreggono le terrazze merlate e le strutture lignee che sostengono
i piani intermedi.
Quattro torri angolari e due intermedie sono poste sul lato lungo e circondate sia verso la campagna che verso l'abitato da un ampio fossato acqueo
dotato di controscarpa in muratura, supportate sul lato campagna da una controfossa.
- Il castello possiede due accessi, uno verso campagna ed uno verso città, entrambi protetti da un rivellino munito di porte a doppio battente e da un ponte
levatoio su fossato.
Ai lati del rivellino verso campagna si dipanava una seconda cortina muraria, leggermente più bassa di quella principale,
oggi non più presente.
- Particolarmente imponente il mastio del castello in mattoni di cotto, con un basamento alto due metri in pietra e un coronamento formato da una struttura
pensile merlata, con caditoie su archeggiature che scaricano il proprio peso su una triplice mensola digradante in pietra.
- Al Mastio si poteva accedere dal cammino di ronda tramite un piccolo ponte levatoio, dal piano raggiunto si poteva scendere tramite botole alle prigioni,
oppure tramite scale salire ai piani soprastanti.
- All'interno l'ampio cortile della piazza d'armi in cui si ergevano, oggi non più presenti, la residenza del castellano e, a ridosso della cinta muraria,
le caserme della milizia.
Conservazione:
-
In un rilievo del 1756 realizzato dall'ingegnere militare Xaverio Avesani,
il castello appariva ancora integro.
-
Purtroppo ad oggi importanti elementi della fortificazione sono andati perduti:
- la controfossa, la fossa e la controscarpa muraria sono completamente scomparse;
- lo stesso vale per la cortina muraria più esterna, che forniva un'ulteriore protezione nel lato verso campagna;
- il porto militare è stato quasi completamente interrato e della
relativa cinta muraria, completa e dotata di tre torri nel lato verso il
lago, ne sopravvivono solo poche parti della sezione verso terra.
Storia:
-
Le origini del castello di Lazise risalgono al IX secolo, quando gli abitanti del borgo eressero un Ricetto fortificato per proteggersi dalle invasioni degli Ungari.
-
Ampliato sul finire del secolo successivo, come si deduce dal “privilegio” del 983, in cui l'imperatore del Sacro Romano Impero Germanico Ottone II, dà facoltà alla
popolazione locale di completare le opere difensive.
-
Nel 1193 il "Ricetto" e l'abitato passarono sotto il governo del libero Comune di Verona e qualche anno più tardi sotto la Signoria degli Scaligeri, che avevano
accentrato nelle loro mani Verona e i suoi territori.
-
Nel 1329 Alberto II e Mastino II della Scala ristrutturarono le mura del borgo, intervallandole da una ventina di torri scudate, mentre la costruzione della rocca venne
iniziata da Cansignorio nel 1375 e ultimata da Antonio e Bartolomeo II nel 1381, facendo di Lazise un caposaldo dello scacchiere fortificato occidentale veronese.
-
Il castello subì, nel corso della sua storia, diversi assedi:
- - nel 1387, quando ormai la vita della Signoria Scaligera era quasi giunta a conclusione, gli eserciti nemici di Gian Galeazzo Visconti, Francesco I Gonzaga
e Francesco I da Carrara accerchiarono Lazise che, fedele agli Scaligeri, chiuse le porte cittadine e si preparò all'assedio, cedendo alle armi da fuoco nemiche
il 13 ottobre 1387;
- - nel 1439 le truppe della Serenissima, guidate da Francesco Sforza e Gattamelata, sfidarono quelle del visconteo Piccinino, asserragliate nella fortezza;
- - All'inizio del XVI secolo la Lega di Cambrai (Francia, Germania, Spagna, Stato Pontificio) costituitasi in funzione anti-turca, si rivolse anche contro
Venezia sconfiggendo i Veneti.
Una galera e due “fuste” veneziane riparatesi nel porto di Lazise, su ordine del senato della Serenissima "brusar la galia e le fuste, et vegnir in questa
terra", vennero affondate e Lazise fu occupata pacificamente.
Oggi a poche centinaia di metri dalla riva si possono ancora vedere sul fondale due relitti di navi veneziane.
-
La Serenissima comunque riconquistò Lazise pochi anni più tardi, mantenendone il controllo fino all'arrivo delle truppe francesi di Napoleone Bonaparte.
-
Successivamente Lazise fu occupata dagli Austriaci ed infine conglobata nel Regno d'Italia.
Ritorna
go to Home
Testi e fotografie sono tutelati dalle norme sul Diritto d'Autore.
L'autore pertanto mantiene il diritto esclusivo di pubblicare le opere e di utilizzare economicamente le stesse in ogni forma e modo, originale o derivato.