Salizzole - Corte Dominicale Campagna
Regione Veneto
Provincia di Verona
Comune di Salizzole
Documentazione fotografica :
Descrizione
Tipologia:
- Casa padronale “castellana”
Origini:
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Vi è l'ipotesi che l'originale casa padronale del XVII secolo vada identificata con l'edificio
e la torre di forme cinquecentesche ristrutturati nell'Ottocento.
Struttura:
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Torre quadrangolare merlata affiancata da edificio cinquecentesco con portale a bugnato, lateralmente si estende un insieme di fabbricati sormontati da merlature,
con portali ogivali includente un torrazzo di pianta circolare.
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Il complesso edilizio rappresenta un interessante e insolita trasformazione di un'antica "casa da paron" in una residenza di villeggiatura realizzata nella seconda
metà dell'Ottocento.
Conservazione:
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La struttura è accuratamente mantenuta in ottimo stato.
Storia:
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La frazione di Bionde (o Bionde di Visegna) deve probabilmente il suo nome al termine latino "Blondis Visegna", nome di origine longobarda ('pionte') che designava un campo recintato e coltivato, mentre Visegna significa "Vicina", che secondo alcuni deriva dalla vicinanza con la frazione di Engazzà.
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Nel 1581 Girolamo Campagna propose ai Provveditori “sopra li Beni Inculti” di irrigare un appezzamento di terra, situato di fronte alla sua corte sul lato destro della Chiesa Parrocchiale, utilizzando l'acqua proveniente dalla Sanuda.
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Nel 1653 Laura Becelli, vedova di Perseo Campagna, possedeva oltre alla corte con casa padronale 60 campi (Una possessione in villa di Bionde con Casa Dominicale e parte rusticale de campi 48, 10 prativi e gli altri con vigne e morari (gelsi) quali pagano la decima).
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Nel 1813, quando apparteneva a Gianbattista Campagna, l'antica casa padronale era classificata come "casa da massaro" e nel 1849, quando era intestata al conte Girolamo Campagna, come "fabbricato per azienda rurale".
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Nel 1863 la corte e l'annesso fondo di c. 85 vennero trasferiti a nome di Girolamo e Paolina Campagna.
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Una visione prospettica eseguita da Antonio Benoni nel 1685 mostra la corte tutta recintata di muro e divisa in due parti da un muro interno.
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Nella parte settentrionale, di fronte alla Chiesa Parrocchiale, sono compresi la casa padronale con torre colombara verso la strada e un piccolo edificio rustico, ambedue disposti sul lato nord, e la barchessa con un'altra torre colombara posizionata sull'angolo sud-ovest.
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Queste testimonianze cartografiche, suggeriscono l'ipotesi che l'antica casa padronale vada identificata con l'edificio di belle forme cinquecentesche e con il portale a bugnato, mentre il corpo dei fabbricati ad esso adiacente sormontato da merlature, con portali ogivali e includente un torrazzo di pianta circolare, sia il frutto di una ricostruzione in stile neogotico-castellano eseguita secondo il gusto imperante nel
tardo Ottocento.
Anche la torre prospiciente la strada (ex colombara) tradisce l'intervento di sopraelevazione di gusto neomedievale.
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Comunque il complesso edilizio rappresenta un interessante e insolita trasformazione di un'antica "casa da paron" in una residenza di villeggiatura realizzata dai Portalupi nella seconda metà dell'Ottocento.
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