Castello Visconteo di Turbigo

Regione Lombardia

Provincia di Milano

Comune di Turbigo

Documentazione fotografica

La torre del Filarete Vista dall'esterno e dall'interno

Descrizione

Tipologia:

• Castello

Origini:

• Edificato intorno al IX secolo sui resti di una fortificazione romana, fu più volte demolito e ricostruito.

Struttura:

• Struttura a doppia pianta quadrangolare costruito con ciottoli di fiume, pietra squadrata e mattoni, edificato intorno a una torre presumibilmente romana e porta lo stemma dei Visconti.
• Il complesso si erge attorno ad un'ampia corte quadrata, con ala porticata, dovuta ad interventi cinque-secenteschi atti a trasformare il castello in residenza signorile.

Conservazione:

• Con l'intervento di restauro attuato nel 1922 dall'architetto Carlo Bonomi di Turbigo, il castello presenta un aspetto trecentesco in ottime condizioni.
• Il maniero, un tempo presidio strategico dei Visconti, è attualmente una residenza privata non visitabile.

Storia:

• Le prime notizie in merito all'esistenza del castello di Turbigo risalgono al IX secolo.
• Nel 1164 Federico I ricompensò un suo cancelliere con un feudo comprendente tutti i paesi della pieve di Dairago, inaugurando così la stirpe dei "Da Turbigo" che furono i primi feudatari del borgo.
• Intorno al XII ssecolo Turbigo ed il suo castello fu conquistato dalla famiglia Torriani a scopo di difesa del ducato di Milano dall'area del Ticino.
• L'escavazione del Naviglio iniziata dalla famiglia Torriani nel 1179, fu importante per la nascita di quella parte della città denominata "Turbigh in giò", con la creazione di rogge, ponti e nuove strade.
• Il basso Medioevo è caratterizzato dall'insediarsi nel territorio turbighese della famiglia Piatti che tenderà a porsi come guida materiale e spirituale del borgo.
• Nel 1569 il castello, con la giurisdizione di tutto il territorio, passò alla famiglia Gallarati.
• Nel 1590, per donazione della zia Porzia Gallarati, il castello passa a Federico II Landi la cui famiglia, confluita poi nei Doria Landi, ne rimane proprietaria sino alla fine del Settecento.

Ritorna

go to Home