Castello di Pavone Canavese
Regione Piemonte
Provincia di Torino
Comune di Pavone Canavese
Documentazione fotografica
Descrizione
Tipologia:
Struttura:
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Il complesso si sviluppa all'interno della cinta muraria del IX secolo, alta mediamente 4-5 metri, con un grande Donjon (maschio difensivo), la Chiesa romanica di San
Pietro ed il castello vero e proprio, un insieme di costruzioni addossate una all'altra senza uno schema fisso, caratterizzato da un imponente rivellino d’accesso.
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L'area tra le mura è di circa due ettari (lunga 200 metri circa da nord a sud e larga 60 metri da est a ovest).
Conservazione:
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Dopo il restauro filologico dell’architetto Alfredo D’Andrade operato negli anni Ottanta del Novecento, oggi il castello è la prestigiosa sede di un albergo, nel quale
le strutture originarie si sposano con maestria alle esigenze moderne.
Storia:
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Nell’anno 859, a difesa del borgo di Pavone Canavese, contro le scorrerie di ungari e saraceni, intorno alla Chiesa romanica di San Pietro (X–XI secolo), fu costruito
il primo nucleo del Ricetto, dotato di una cinta muraria, alta 4-5 metri, con all’interno alcuni edifici per il ricovero masserizie, dove gli uomini del contado tenevano
al sicuro i raccolti e portavano in caso d’allarme la famiglia, gli animali e gli strumenti d’uso quotidiano.
- Il 9 luglio dell’anno 1000 l’imperatore Ottone III di Sassonia concede al vescovo d’Ivrea una giurisdizione sul territorio circostante la città comprendente anche
Pavone.
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Nel secolo XI, i Vescovi, fanno costruire fuori le mura una grande torre (dongione o mastio).
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Nel sec. XII, a fianco del maschio viene eretta una costruzione dotata di due stanzoni sovrapposti; il piano terreno viene dedicato alle stalle, il primo piano utilizzato
come residenza.
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Nell’anno 1263, il Podestà di Ivrea ordina al Castellano di Pavone, Bonifacio di Opissio, di restituire il castello al Vescovo.
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Nel 1326-1346, il Vescovo di Ivrea, anche Conte di Pavone, concede “gli Statuti” agli Uomini di Pavone.
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Nel periodo, viene eretto il fabbricato dell'ala nord del Castello e la torre-rivellino.
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Nel 1363, Robin du Aspin rapisce il Vescovo Pietro de la Chambre e lo tiene prigioniero nel castello di Pavone per ottenere un riscatto.
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Nel 1390, vengono costruite le torri rotonde, inserite nella cinta esterna.
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Nel 1467, viene costruito un muro merlato, a divisione tra il cortile (del Vescovo) e la parte rustica (dove si trova la chiesa, allora di proprietà della popolazione
locale).
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Nel 1630, durante la grande peste il Vescovo di Ivrea Giuseppe si rifugia con la sua famiglia nel castello di Pavone.
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Nel corso del 1700, il castello fu abbandonato al degrado.
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Nel 1870, il castello viene espropriato dallo Stato italiano.
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Nel 1885, Alfredo d'Andrade acquista il castello al prezzo di 7000 lire e ne inizia i lavori di restauro, dedicando trent’anni della sua vita al castello.
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Nel 1897, a seguito di profondi studi su similari Torri piemontesi e lombarde, continua l'innalzamento del Donjon.
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Nel 1912, inizia la costruzione del Salone di Re Arduino e della chiesa; i lavori terminano nel 1915.
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Nel 1991, il castello di Pavone è acquistato dalla Famiglia Giodice che ne fa sede di un hotel, ristorante e centro congressi.
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