Castello di Bellaguarda
Regione Lombardia
Provincia di Sondrio
Comune di Tovo di Sant'Agata
Documentazione fotografica
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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Costruito nei dintorni del XII secolo come parte del complesso sistema difensivo posto a guardia delle vie che conducevano al Passo del Mortirolo.
Struttura:
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Il complesso a pianta triangolare è posto su tre piani ognuno dei quali è delineato da un muro merlato:
- nel livello più alto svetta la torre a base quadrangolare;
- nel secondo livello il castello vero e proprio,
- al livello inferiore, adiacente al corpo centrale, si trova il corpo di guardia, con finestre e feritoie;
- completano il tutto imponenti mura difensive.
- La torre, che doveva essere in origine un poco più alta, è costruita con pietre locali appena squadrate legate da poca calce, ha pareti dello spessore di circa un
metro e mezzo e presenta la tipica struttura di molte torri valtellinesi e valchiavennasche, con l'ingresso posto al primo piano a cui si accedeva con scale in legno
ritirabili.
Conservazione:
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Il Castello di Bellaguarda, a differenza di altre fortificazioni presenti in Valtellina, conserva accora tutte le strutture originarie, grazie agli interventi di
restauro cui è stato sottoposto nel corso degli anni.
Storia:
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Il Castello di Bellaguarda, insieme al complesso di Pedenale di Mazzo, è un esempio del sistema difensivo posto a guardia delle vie che conducevano al Passo del
Mortirolo.
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L'esistenza di una torre è documentata in un atto del 30 aprile 1226, mentre le altre parti della struttura, costruite successivamente, dovrebbero risalire comunque
a non oltre il XIII secolo.
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Il complesso è il risultato di diverse fasi costruttive riferite ad un unico progetto:
partendo dalla torre preesistente si sono edificate prima le strutture fondamentali che definiscono i vertici del perimetro complessivo della fortificazione e
poi si è provveduto a unire questi elementi con il resto delle cortine e dei muri che definiscono le tre grandi balze artificiali a semicerchio.
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Nel corso del tempo gli spazi liberi sono stati occupati da altri edifici, a testimonianza della vitalità del castello.
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Abbandonato dai Venosta in seguito all'incendio appiccato nel 1487 dai Grigioni, il castello di Bellaguarda perse la funzione di residenza fortificata e di simbolo
di potenza della famiglia, divenendo abitazione di persone probabilmente addette ad agricoltura e pastorizia nei terreni circostanti allora disboscati.
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Dopo un periodo di abbandono il castello, acquistato nel 1928 da Battista Antonietti di Monza, subì un restauro ricostruttivo che interessò in gran parte la balza
inferiore.
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Recenti accurati restauri hanno riportato in vista le murature originarie, ripulendole dalla vegetazione che le aveva soffocate.
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