Torri di Fraele
Regione Lombardia
Provincia di Sondrio
Comune di Valdidentro
Documentazione fotografica
Le Torri viste dalla valle
La strada d'accesso
La strada oltre le torri
Descrizione
Tipologia:
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Le torri rientrano nel novero delle torri di segnalazione, ma sono state costruite a difesa di un passo.
Origini:
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Situate sull'omonimo passo a 1930 metri di quota, le due torri sono state
datate dall'età romana al pieno Medioevo, ma l'epoca di costruzione più attendibile è la
fine del Trecento.
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Costruite per il controllo dell’antico percorso della "via imperiale di Alemagna", che si stacca dalla Valdidentro per alzarsi di quota, scendere in Val Fraele e
attraverso la Val Mora, raggiungere la Val Monastero e da lì l'Austria e la Baviera.
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Si trattava di un tracciato di secondaria importanza, rispetto alle vie di grande traffico che dalla pianura puntavano dirette a nord attraversando le Alpi.
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Il percorso risultava tuttavia comodo ai mercanti perché nel settore centrale della catena alpina il passo di Fraele è l'unico al di sotto dei 2000 metri di
altitudine.
Struttura:
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Due torri in pietra a pianta quadrangolare situate ai lati della via d’accesso alla valle e poste in cima a uno scosceso roccione.
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L’accesso al passo avveniva attraverso una sorta di scala costruita con delle traversine di legno che potevano essere rimosse in caso di pericolo e per questa
caratteristica il passo di Fraele era detto anche "passo delle Scale".
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Entrambe le torri sono a pianta quadrangolare con muri spessi, irrobustiti agli spigoli da conci di pietra squadrata.
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Alla base non vi sono porte di accesso; l'ingresso era collocato in alto, per permettere a chi le presidiava di ritrarre la scala e barricarsi in maggior sicurezza.
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All'interno, un sistema di scale consentiva di passare da un piano all'altro.
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Le poche aperture, per lo più feritoie pensate per consentire l'uso dell'arco in caso di attacco, facevano passare scarsa luce.
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Oltre ad una funzione di controllo, le torri, grazie alla loro posizione strategica, consentivano di inviare messaggi in caso di pericolo utilizzando dei segnali
fumosi di giorno e luminosi di notte.
Conservazione:
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Le due torri si presentano in buono stato di conservazione, perché alla fine del secolo scorso è stato effettuato un restauro di esse e dell'area circostante.
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La torre occidentale, alta più di 13 metri è la meglio conservata e misura circa m 6,50 per lato; la torre orientale, posta a strapiombo sulla valle, è giunta a noi
mancante di una parete, parzialmente ricostruita in sede di restauro.
Storia:
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Dal 1391 le torri di Fraele si stagliano contro il cielo, separate da una fenditura della parete rocciosa che scende, scoscesa, fino a incontrare i pascoli.
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Nel 1481, da parte di Lodovico il Moro, fu eretta una struttura fortificata più ampia, comprensiva di una muraglia che si interrompeva per un breve tratto in
corrispondenza del valico
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Nel 1526 il complesso fu teatro di storici scontri militari con i Grigioni, che vincitori distrussero la nuova costruzione.
Nulla è rimasto di questa struttura il cui tracciato è delineato in un disegno conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano.
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Nella Val Fraele, le famiglie di Bormio detenevano importanti interessi, perché oltre che strategica per il transito, la valle era un rigoglioso pascolo punteggiato
da numerosi maggenghi e da un lago alpino che garantiva una buona pesca.
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La medioevale Chiesa di S. Giacomo fungeva da ospizio per pellegrini e mercanti.
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Nel 1922 avviene la costruzione della prima diga “Cancano I” per opera dell'AEM.
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Nel 1928, si costruisce la centrale elettrica di Rasin ad Isolaccia per produrre energia elettrica.
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Nel 1939, a causa del forte sviluppo industriale, viene decisa la costruzione di un secondo sbarramento a monte del primo chiamato S.Giacomo di Fraele.
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Nel 1956, viene portata a termine la costruzione del lago di Cancano II ed il nuovo lago sommerge il primo sbarramento e le costruzioni sorte nel corso degli anni
sulle sue rive.
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