Castello Visconti Venosta
Regione Lombardia
Provincia di Sondrio
Comune di Grosio
Documentazione fotografica
I due castelli
Il Castello Visconti Venosta
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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Il Castello Nuovo (Castrum Novum), concepito per rispondere alle mutate esigenze strategiche del luogo è costruito tra il 1350-1370 per volere dei Visconti, con il concorso economico
di tutta la valle.
Struttura:
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Il fortilizio è caratterizzato da un poderoso “Mastio” interno al quale veniva affidata l’estrema difesa del castello e da una doppia cinta muraria che ha fatto pensare
ad un “castello-ricetto”, dove la popolazione potesse rifugiarsi in caso di pericolo, si pensa che lo spazio fra le due cortine murarie fosse utilizzato in modo quanto
mai flessibile ed efficace, ancorando al muro esterno, a seconda delle necessità, un complesso sistema di scale retrattili e strutture provvisorie.
Conservazione:
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Benché ormai allo stato di rudere, costituisce un interessante esempio castellano tra i meglio conservati della provincia di Sondrio.
Storia:
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In posizione dominante sul promontorio che sovrasta i paesi di Grosotto e Grosio sorgono il Castello di S. Faustino, detto anche Castello Vecchio, e il Castello
Visconti Venosta noto anche come Castello Nuovo, di maggiori dimensioni e meglio conservato.
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Nel 1335 i Visconti, Signori di Milano, conquistano la Valtellina e poter disporre di un presidio all'imbocco della Val Grosina e sulla via che porta al passo
del Mortirolo, passando da Bormio, fanno costruire un nuovo castello, posto 150 metri a est dell'antico San Faustino non più funzionale, castello concepito per
rispondere alle mutate esigenze strategiche e alle nuove necessità difensive, i lavori hanno inizio nel 1350 e si protraggono sino al 1375.
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Costruire un moderno castello in posizione strategica, significava aver gioco facile nella conquista del Contado di Bormio, obiettivo raggiunto con l'apporto dei Venosta
nel 1376.
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Successivamente Filippo Maria Visconti tenne a battesimo mediante un procuratore venuto da Milano un nipote di Olderico Venosta, al quale venne imposto il nome di
Visconte con il consenso di portare il cognome dei Visconti e fregiarsi dell’emblema dello stemma visconteo; da allora la famiglia assunse il nome di Visconti-Venosta.
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Nel 1512, dopo una progressiva decadenza malgrado alcuni lavori di riadattamento, fu preda delle Leghe Grigie.
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Nel 1526 Il governo dei grigioni impose lo smantellamento parziale delle strutture murarie.
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Nel 1635, durante la guerra di Valtellina, il castello fu modificato dal Duca di Han per adattarlo all’utilizzo delle nuove artiglierie.
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Nei secoli successivi il castello caduto in disuso, fu utilizzato come materiale da costruzione per la valle sottostante.
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Il Castello Nuovo di Grosio, nonostante tutto, è uno dei meglio conservati della Valtellina. Scavi archeologi condotti tra 1992 e 1997 all’interno del Castello Nuovo
hanno portato alla luce i resti di un insediamento sviluppatesi nell’età del Bronzo e nell’età del Ferro (metà del II – fine del I millennio a.C.).
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Nei pressi dei castelli si trova la cosiddetta “Rupe Magna”, una delle più grandi rocce dell’Arco Alpino che reca oltre 5.000 Petroglifi che vanno dal IV al I millennio
a.C. e che hanno consentito la creazione del Parco delle Incisioni Rupestri.
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