Castello di San Faustino
Regione Lombardia
Provincia di Sondrio
Comune di Grosio
Documentazione fotografica
I due castelli
Il Castello di San Faustino
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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Realizzato per volere del Vescovo di Como attorno al X-XI secolo per il controllo della valle e degli accessi al passo del Mortirolo e alla Val Grosina.
Struttura:
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La relativa angustia del fabbricato oggi presente faceva pensare più che a un’opera difensiva vera propria ad un simbolo di potere su Grosotto e Grosio, però una
campagna di scavi ha portato alla luce nuove ipotesi sul perimetro e il ruolo storico del Castello di San Faustino, infatti si è potuto notare che verso Nord le
strutture sembrano allargarsi, quasi volessero abbracciare l’intero colle, tra queste svetta il campaniletto romanico della chiesa dedicata ai santi Faustino e
Giovita, restaurato nella parte superiore verso la fine dell'800.
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È probabile che il castello fosse in origine molto più ampio di quanto attualmente si percepisca, un vero e proprio villaggio fortificato sul modello del castrum
altomedievale, circondato da un muro di fortificazione esteso ad inglobare l’intero dosso.
Conservazione:
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Struttura in stato di rudere; i resti murari conservati permettono solo il riconoscimento del perimetro del castello e di alcune strutture ad esso pertinenti.
Storia:
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In posizione dominante sul promontorio che sovrasta i paesi di Grosotto e Grosio sorgono il Castello di S. Faustino, detto Castello Vecchio e il Castello Visconti
Venosta noto come Castello Nuovo.
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Il Castello di S. Faustino realizzato per volere del Vescovo di Como attorno al X-XI secolo sull'estremità meridionale del Dosso dei Castelli, rivestì una considerevole
importanza per la Pieve di Mazzo dalla quale dipendeva.
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Il nome di “Castrum Groxii” appare per la prima volta in un documento del 1150 appartenente alla curia comense.
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La chiesa dedicata ai santi Faustino e Giovita, di cui rimangono poche vestigia ed il campanile, sarebbe probabilmente preesistente al castello stesso, venendo
successivamente in esso inglobata e trasformata in cappella castrense.
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Con l’abbandono del castello da parte dei Venosta presumibilmente avvenuto attorno alla fine del XVI secolo iniziò una lenta ma inesorabile decadenza.
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La costruzione più antica (VI sec. d.C.), individuata durante gli scavi archeologici del 2000, corrisponde ad un primitivo sacello funerario che inglobava due tombe
scavate nella roccia interpretabili come sepolture privilegiate.
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