Rocca del Boiardo
Regione Emilia-Romagna
Provincia di Reggio Emilia
Comune di Scandiano
Documentazione fotografica
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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Il primo nucleo della Rocca, fatta costruire dalla nobile famiglia dei Da Fogliano, risale al 1315 con evidenti scopi difensivi, fu per questo dotata di cinta muraria,
fossato con annesso ponte levatoio e torri di vedetta.
Struttura:
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Costruita inizialmente come luogo di difesa, fu per questo dotata di cinta muraria, fossato con annesso ponte levatoio e torri di vedetta.
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Divenne in seguito dimora rinascimentale, quando il governo di Scandiano passò nelle mani della famiglia Boiardo e fu allora che Nicolò dell’Abate vi dipinse gli
affreschi del Camerino, con scene dell’Eneide, trasferiti alla fine del 1700 alla Galleria Estense di Modena.
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Le numerose modifiche che il castello ha subito nel corso dei secoli rendono difficile la comprensione e la lettura della struttura architettonica; in essa convivono
diversi stili:
- medioevali: la torre pusterla dell'ingresso nord e gli archetti pensili del cortile;
- rinascimentali: il portico del cortile;
- barocche: lo scalone, le bifore, le architravate del cortile e decorazioni a stucco dell'appartamento estense.
Conservazione:
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La Rocca dopo un progressivo degrado, nel 1983 venne intrapreso il ciclo di lavori di restauro, da parte della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici
dell'Emilia Romagna.
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Fino al XVIII secolo la Rocca ha conservato un importante ciclo di affreschi del pittore Nicolò dell'Abate, oggi conservati alla Galleria Estense di Modena.
Storia:
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Il primo nucleo della Rocca, fatta costruire dalla nobile famiglia dei Da Fogliano, risale al 1315 ed ha evidenti scopi difensivi, fu per questo dotata di cinta muraria,
fossato con annesso ponte levatoio e torri di vedetta.
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La Rocca domina il centro storico ed è senza dubbio un monumento di grande valore storico e culturale.
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Oggi prende il nome dalla famiglia Boiardo che l’abitò dal 1423 per 137 anni.
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Nei primi anni del XIX secolo Giovanni Battista Venturi illustrò in un manoscritto dei il cortile della Rocca dei Boiardo, riportando schizzi arricchiti da brevi
commenti.
Gli schizzi del Venturi danno un'idea di quello che poteva essere l'aspetto del cortile della struttura.
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Fu in questo periodo che vennero affrescate dal pittore della scuola bolognese Nicolò dell'Abate le scene dell'Eneide, rimosse nel 1772 e trasferite, nella "Gran Sala"
del Palazzo Ducale di Modena, da dove, in seguito a un incendio che ne danneggiò irreparabilmente una parte, vennero poi trasferiti nella Galleria Estense di Modena dove
sono tuttora custodite.
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Saranno poi i Thiene, ad apportare modifiche sostanziali dell'edificio affidando il progetto all'architetto Giovan Battista Aleotti che progettò l'imponente scalone
che conduce ai piani superiori, ultimò il torrione nel lato ovest e si occupò della facciata sul lato sud.
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Con le modifiche dell'architetto, la Rocca dei Boiardo acquista forme molto simili a quelle attuali.
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Nei secoli successivi l'edificio fu abitato prima dai Bentivoglio e successivamente dagli Este di Scandiano, ramo cadetto degli Este, i quali introdussero decorazioni
barocche.
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Dopo i marchesi D'Este, la Rocca di Scandiano subì un periodo di abbandono e degrado prima di passare al marchese De Mari (1740-1777), per poi tornare nuovamente agli
estensi.
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Durante il periodo della rivoluzione francese la rocca rimase di proprietà dello Stato, per essere successivamente venduta a Paolo Braglia di Scandiano che la tenne
fino alla “Restaurazione”, quando tornò nuovamente agli estensi che la utilizzarono come sede estiva per i cadetti dell'accademia modenese.
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La Rocca subì un progressivo degrado fino al 1983 quando venne intrapreso il ciclo di lavori di restauro, da parte della Soprintendenza per i Beni Ambientali e
Architettonici dell'Emilia Romagna.
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Il 20 ottobre 2007 la Rocca di Scandiano viene data in gestione all'amministrazione comunale per 50 anni.
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