Castello di Sarzano
Regione Emilia-Romagna
Provincia di Reggio Emilia
Comune di Casina
Documentazione fotografica
Descrizione
Tipologia:
Origini:
-
La prima attestazione del Castello di Sarzano nei documenti risale al 958 d.C., quando Atto Adalberto, progenitore della contessa Matilde, lo acquistò assieme al suo
podere.
-
Rilievi sul campo e studi condotti sul diritto dell'epoca (che prevedeva la possibilità di costruire un castello solo nei luoghi in cui ne fosse o ne fosse stato uno
presente) lasciano però intendere che sul monte di Sarzano doveva già esserci un castello da tempo de abbandonato.
-
L'origine del castello si potrebbe far risalire alle invasioni degli Ungari (fine IX / X sec.).
-
Territorio nodale per il passaggio di truppe e di merci fra i vari possedimenti della Gran Contessa, esattamente a metà strada fra Langobardia e Tuscia.
Struttura:
-
Oggi il complesso del Castello di Sarzano è formato dal castello che occupa la sommità del colle e dal borgo di nord-est, che annovera la ex chiesa di San Bartolomeo
con la sua canonica, una casa mezzadrile e un fienile.
-
Originariamente la struttura del Castello era organizzata all’interno di tre cerchie di mura:
- quella inferiore, il cui perimetro è ripreso dall’anello stradale, aveva tre porte d’accesso e comprendeva la chiesa e un’abitazione civile.
- quella mediana chiudeva un piazzale a recinto, delimitato interamente da un fossato con ponte levatoio, e un cortile interno con il bastione
merlato ed i manufatti abitativi,
- la cortina superiore, concentrica alla mediana, delimitava un cortile con la torre difensiva più alta, il cortile e il Torrazzo che costituisce
l’elemento più interessante del complesso.
Conservazione:
-
A partire dal 1990 il Comune di Casina, avvalendosi di varie competenze, ha dato inizio ad un grande restauro conservativo che ha riportato il castello al suo aspetto
seicentesco.
-
Gli scavi condotti parallelamente all'opera di restauro hanno messo in luce, all'interno del cortile del castello, una piccola cappella medioevale, forse
una chiesa, poi riutilizzata come magazzino o deposito in età moderna.
-
Il restauro di Sarzano ha interessato sia la parte inferiore del complesso, comprendente gli edifici del borgo e la chiesa di S. Bartolomeo, che quella superiore,
che consta del mastio, della torre e del perimetro murario.
Storia:
-
La posizione di Sarzano, posto sulla cima di un monte a cavallo della direttrice Parma - Lucca (alternativa medioevale della Via Francigena) a controllo delle strade
di valico, ne fece un importante punto difensivo ma anche di controllo del transito di merci, persone e ... notizie.
-
Nel 1885 l'archeologo e storico dell'arte Corrado Ricci in visita al Castello di Sarzano così si esprimeva:
- "É una delle rocche più eleganti e meglio conservate dell'Appennino emiliano appare stupendamente pittoresco, né i vecchi possessi della contessa Matilde
hanno forse castello più artistico”.
-
Con Bonifacio di Canossa prima e con Matilde poi, Sarzano diventa parte del sistema castrense delle Terre Matildiche, che prevedeva tre linee di costruzioni fortificate
a coprire tutto il territorio reggiano, posto esattamente a metà strada fra Langobardia e Tuscia è punto nodale per il passaggio di truppe e di merci fra i vari
possedimenti della Gran Contessa.
-
Sarzano occupa una posizione mediana nella seconda linea di fortificazioni, la stessa dei capisaldi di Canossa e Rossena.
-
Nel 1115 Matilde di Canossa muore senza eredi e lascia il castello di Sarzano al monastero di S. Apollonio di Canossa.
-
Alla fine del XIII secolo, scoppia nel comune di Reggio Emilia la lotta fra le fazioni dei "Superiori” e degli "Inferiori”, quest'ultima capeggiata dai Fogliani,
ottiene il possesso di Sarzano usurpando i diritti dei monaci di Sant'Apollonio di Canossa destinatari del Castello.
-
Nel 1427 Niccolò III d’Este assedia Sarzano distruggendo interamente la rocca, che tuttavia viene poi fatta prontamente riedificare sotto la direzione degli architetti
Beltramo Comastri e Francesco da Salvaterra.
-
Nel 1568 il ministro ducale Girolamo Graziani della Pergola subentra ai Canossa.
-
Nel 1694, con l'estinguersi delle altre linee ereditarie, l'intero feudo viene riunito nelle mani di Francesca Graziani della Pergola, figlia del ministro e del di
lei marito, Paolo Carandini, marchesi di Sarzano.
-
Nel 1698 i Carandini intraprendono a Sarzano una grande opera di restauro del castello.
-
Nel 1796, anno in cui sono soppressi i feudi, il castello torna agli Estensi, che nel 1839 ne fanno dono alla Chiesa.
-
Nel 1990 castello e borgo, che nel frattempo si era sviluppato ai suoi piedi, sono acquistati dal Comune di Casina.
Ritorna
go to Home
Testi e fotografie sono tutelati dalle norme sul Diritto d'Autore.
L'autore pertanto mantiene il diritto esclusivo di pubblicare le opere e di utilizzare economicamente le stesse in ogni forma e modo, originale o derivato.