Castello delle Carpinete
Regione Emilia-Romagna
Provincia di Reggio Emilia
Comune di Carpineti
Documentazione fotografica
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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La rocca costruita strategicamente in questa posizione con funzione difensiva.
Struttura:
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La struttura del complesso costruita sul crinale del monte Antognano, viene definita "castello-recinto" e caratterizzata da due cinte a pianta irregolare:
- - gli apparati difensivi murari del primo cerchio di mura racchiudono:
- - la chiesa di Sant'Andrea;
- - il cimitero cinquecentesco;
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la seconda cinta muraria racchiude:
- il cortile interno con una cappella dedicata a Santa Maria Annunciata;
- il torrione rotondo attraverso il quale si entrava nel castello posto all'estremità del lato corto meridionale;
- il ”Palatium”, la dimora del signore;
- il mastio, che ancora pressoché integro, si innalza su uno degli speroni rocciosi del crinale del monte Antognano;
- la cisterna dell’acqua.
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Del castello oggi rimangono poderosi ruderi dominati dalla torre quadrangolare.
Conservazione:
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Il Comune di Reggio Emilia, dal 1990 ai primi mesi del 1999, ha completamente restaurato il complesso.
Storia:
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La naturale difesa offerta dal monte Antognano, alto 805 metri, fa ipotizzare che le origini di una primitiva cinta muraria risalgano all'epoca delle scorrerie ungare.
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La fondazione del castello è invece attribuita ad Atto Adalberto di Canossa, bisnonno di Matilde.
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Nel IX secolo Carpineti risulta citato in documenti dell'epoca, mentre nell'XI secolo alcuni documenti lo menzionano quale sede di scontri.
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Nel 1043 il marchese Bonifacio di Canossa amministra il castello, ma sarà Matilde a valorizzare l'intero complesso.
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All'interno della fortificazione, provvista di un doppio ordine di cinte, la contessa ordina l'edificazione della chiesetta di stile romanico dedicata a Sant'Andrea.
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La fortezza viene eletta, al tempo della Gran Contessa, quale sede privilegiata per ospitare pontefici, imperatori, re e duchi mentre stipulano accordi sulle sorti
d'Italia.
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Nel 1077 accoglie papa Gregorio VII, reduce dall'incontro di Canossa.
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Nel 1082 riceve il vescovo di Lucca Anselmo.
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Nell'anno 1092 la contessa Matilde tiene nel castello, divenuto la sua sede preferita, un "placito", o congresso, con Eriberto, vescovo di Reggio, e altri prelati per
decidere se continuare la guerra contro Enrico IV.
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