Castello di Vezio
Regione Lombardia
Provincia di Lecco
Comune di Perledo
Documentazione fotografica:
Castello di Vezio - il mastio o torre centrale:
Castello di Vezio - l'interno della torre:
Castello di Vezio - la merlatura della torre tipo "Cly":
Castello di Vezio - la torretta angolare scudata:
Castello di Vezio - la porta d'accesso al castello, sormontata da torre con "caditoia" (struttura
protetta da cui si potevano lasciar cadere massi, pece, ecc.):
Castello di Vezio - il cortile interno :
Castello di Vezio - anime in pena :
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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L’origine della fortificazione non è chiara.
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Il toponimo di Vezio è di probabile origine romana, come molte famiglie con
lo stesso nome presenti anche nel comasco.
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La costruzione attuale risale al XI secolo, ma il castello fu più volte rimaneggiato nel corso dei secoli.
Struttura:
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Il castello si presenta con una cinta muraria quadrangolare con una torretta angolare scudata sul lato
sud-est.
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Al centro domina la torre principale (Mastio) a base quadrata sulla cui sommità
si erge una merlatura
assimilabile a quella del castello di Cly in Valle d'Aosta, accessibile
tramite un piccolo ponte levatoio.
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Nei giardini sottostanti il castello sono presenti dei sotterranei di un appostamento del sistema difensivo italiano della prima guerra mondiale,
atto a coprire con obici da 75 mm un possibile tentativo tedesco di invasione attraverso il neutrale territorio elvetico.
Conservazione:
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Parzialmente restaurato nella metà del XX secolo, oggi il Castello, pur rimanendo proprietà privata, è visitabile e aperto al pubblico per gran parte dell’anno.
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La gestione del Castello è diretta dall’Associazione Turistica Castello di Vezio, un ente onlus che si occupa
della sua manutenzione e dell'attuale progetto di restauro, in parte già eseguito.
Storia:
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L’origine della fortificazione non è chiara.
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Il toponimo di Vezio è di probabile origine romana.
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Il quadro topografico generale del Castello e del paese di Vezio mostra analogie con la Rocca di Bajedo.
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Vari autori attribuiscono al castello una fase riconducibile a funzione di centro militare strategico romano a guardia della strada che da Bellano conduceva ad
Esino Lario e punto d’avvistamento e segnalazione dominante l’intero lago.
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Della fase Bizantina e Longobarda si può solo ricordare la leggenda di Teodolinda, regina dei Longobardi, che trascorrendo i suoi ultimi anni a Perledo avrebbe fatto
costruire la chiesa di San Martino con l’antico campanile a forma di torre e ricostruire il castello di Vezio unitamente all’oratorio di Sant’Antonio
onde lasciare
una traccia visibile della sua fede nel Cristianesimo.
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Una prima sicura attribuzione del castello si connette all' arrivo degli esuli comacini
a seguito della guerra con Como del 1169 d.C. che effettuarono un
massiccio intervento edilizio sia alla fortezza che al borgo di Varenna.
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Il castello di Vezio venne collegato con mura al borgo sottostante creando un esteso ricetto che servì come rifugio alla popolazione di Varenna durante
i continui assalti comaschi che caratterizzarono l’intera storia basso Medioevale del paese.
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Nell’anno 1368 avvenne una donazione di terreni di cui beneficiò la chiesa di Sant’Antonio di Vezio.
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Nel XVII secolo, secondo alcuni documenti, la torre risulta di proprietà della parrocchia di San Giorgio di Varenna.
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Durante il 1600 sorse una lite tra il parroco di Varenna e il Duca di Monte Marcino,
sulla proprietà della torre di Vezio e la causa fu vinta dal Conte della Riviera.
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Nel 1635, secondo due iscrizioni del Parlaschino, la torre di Vezio venne riedificata.
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Nel 1647 le terre di Perledo e Varenna vennero investite nel feudo valtellinese del conte Giulio Monti.
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Nel 1778, l’infeudamento di Varenna passò alla famiglia Serbelloni che mantenne il possesso della torre di Vezio
sino all’Ottocento.
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La proprietà passò poi alla famiglia Greppi Di Robilant tutt’ora proprietaria.
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