Città murata di Montagnana
Regione Veneto
Provincia di Padova
Comune di Montagnana
Documentazione fotografica
Le mura:
L'angolo ovest; a sinistra lo scorcio della rocca degli Alberi
gli archivolti che sostenevano il camminamento di ronda.
Porta XX Settebre difesa da torre scudata
L'angolo est; a sinistra lo scorcio di castel San Zeno, a destra si
intravvede la torre scudata di Porta Vicenza con il ponte.
Porta Vicenza
Descrizione
Tipologia:
- Città "murata" medioevale
Origini:
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Nel primo medioevo, a cavallo di tre provincie nella fertile campagna alluvionale che fu alveo dell'Adige, Montagnana fu la capitale della Sculdascia (da “Skuldheis”
Longobardo, distretto militare giurisdizionale e logistico) universalmente famosa per la splendida cerchia muraria perfettamente conservata.
Struttura:
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L'irregolare poligono murario è lungo quasi 2 chilometri, l'altezza varia dai 6,5 agli 8 metri, lo spessore è di 1 metro rafforzato internamente da poderosi archivolti
che sostengono l'ampio camminamento di ronda.
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Ventiquattro le torri, di forma varia ad esagoni irregolari, svettano per oltre 8 metri dalla linea delle merlature arrivando ai 19 metri delle torri angolari.
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Quattro punti di entrata protetti:
- due castelli con rivellino: Castel San Zeno e Rocca degli Alberi,
- due porte protette da torri scudate: Porta XX Settembre e Porta Vicenza.
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La “mura” è in blocchi di calcare e trachite alla base, intervallati da mattoni,
con la parte superiore esclusivamente in mattoni.
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Tutto l'esterno doveva essere intonacato perché rimangono ancora tracce
d'intonaco bianco.
Conservazione:
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Le mura attuali, che costituiscono uno degli esempi più insigni e meglio conservati di architettura militare medioevale in Europa,
risalgono alla metà del Trecento.
Storia:
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Nell'XI secolo
nell'area di Montagnana risulta esserci stato un recinto murario rafforzato da torri 'bertesche' (torri di legno) circondato da ampio fossato.
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Nel secolo successivo si sviluppa un vivace borgo con insediamenti anche fuori dalle mura.
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A metà del Duecento Ezzelino III da Romano, detto il Tiranno, attacca il
borgo e lo incendia distruggendo la quasi totalità dei manufatti, poi lo fa
ricostruire in pietra con l’aggiunta dell'imponente Castel Zeno, edificio a
pianta rettangolare con ampio cortile interno protetto da torri (di cui ne restano due) e dal mastio,
circondato da un fossato che lo isolava anche dal lato di città.
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Nel 1275 il Comune di Padova, tornato in possesso del “Borgo” ormai diventato città, fa insediare
in loco un importante presidio militare, ampliare il castello di San Zeno ed erigere una cortina muraria a parziale cinta della
città.
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Nel 1362 i Carraresi completano l’opera di recinzione e fanno edificare la Rocca degli Alberi, a protezione dal belligerante castello di Bevilacqua tenuto dagli Scaligeri.
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L'ingresso fortificato della rocca era costituito da un complesso sistema difensivo: lungo l'androne di transito, dominato da due torri, stavano quattro porte a battenti, due saracinesche e quattro ponti levatoi a bilanciere.
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Nel XV secolo Padova, Verona e le altre città del Veneto furono assoggettate da Venezia.
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In quel periodo Montagnana prosperò come zona di produzione agricola e, in particolare della canapa, le cui fibre erano necessarie per le corde e le vele dell'arsenale veneziano.
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Il Castello di San Zeno fu allora adibito a deposito di tale produzione.
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Il castello continuò ad essere utilizzato come quartiere di alloggi militari, sino alla prima guerra mondiale.
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Attualmente al suo interno sono ospitati il Museo Civico "Antonio Giacomelli", istituito nel 1980, la Biblioteca Civica e il Centro Studi sui Castelli, fondato nel 1954.
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