Castello Sforzesco di Milano o Castello di Porta Giovia
Regione Lombardia
Provincia di Milano
Comune di Milano
Documentazione fotografica
La torre del Filarete Vista dall'esterno e dall'interno
La facciata di piazza Castello
La piazza d'armi con in evidenza la facciata interna, opera del Beltrami
La piazza d'armi
la torre di Bona di Savoia, la porta d'accesso alla "Rocchetta" e il rivellino d'accesso alla corte Ducale
La piazza d'armi; da sx: l'ex ospedale, la torre di Bona di Savoia, la porta d'accesso alla "Rocchetta" e il rivellino d'accesso alla corte Ducale
Ingresso alla Rocchetta (nucleo originario del Castello detto di "porta Giovia")
Interno della Rocchetta: il cortile e il portico
Il rivellino d'ingresso alla corte Ducale:
Il rivellino ed il fossato interni indicano senza equivoci la doppia struttura del castello ed i tempi di costruzione successivi della piazza d'Armi.
La corte Ducale e loggia di Galeazzo Maria
Il lato esterno prospicente parco Sempione
Vista del fossato di difesa, con il Rivellino di Santo Spirito.
Vista del fossato di difesa con in evidenza sulla destra le finestre della strada coperta della Ghirlanda.
Il rivellino di Santo Spirito.
Particolare dei ponti levatoio di accesso al Rivellino, disposti su vari livelli e con strutture dimensionali e di sollevamento differenti :
mono bolzone : pedonale; bi bolzone: carrabile.
Il ponte levatoio inferiore porta alla strada coperta della Ghirlanda.
Passaggi protetti da ponti levatoio - prima e dopo il rivellino
Lato Nord-Est :
a sinistra la ponticella
la ponticella
Lato Nord-Est :
i resti dei rivellini d'accesso; si notano gli scassi dei bolzoni dei ponti levatoio
Lato Nord-Est :
i resti del rivellino d'accesso con il ponte levatoio ed i bolzoni di sollevamento
Pianta della città di Milano: anno 1573
Particolare del "Castello"
Lo schema a stella a dodici punte delle mura spagnole e lo schizzo della disposizione attuale del Castello
Residui della fortificazione della Ghirlanda:
il torrione di porta tenaglia (verso Parco Sempione - angolo Nord)
La porta del Soccorso
vista prospettica della porta "Del Soccorso"
Descrizione
Tipologia:
Struttura:
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Struttura complessa, modificatasi negli anni a seconda delle vicissitudini politiche e delle esigenze militari.
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Originariamente di struttura quadrilatera (la Rocchetta), si è espanso triplicando le sue dimensioni, ma mantenendo il quadrilatero con torri angolari.
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Con l'avvento delle armi da fuoco, diventa una fortezza con perimetro stellare, per poi perdere la funzione difensiva e ritornare a base quadrangolare.
Conservazione:
- Alla fine del XX secolo, l'architetto Luca Beltrami sottopone il castello a una "ricostruzione", che ha come scopo di far tornare il castello ai fasti della
signoria degli Sforza.
- Nel 1905, al termine dei lavori, viene inaugurata la Torre del Filarete, ricostruita in base a disegni del XVI secolo e dedicata a re Umberto I di Savoia,
assassinato pochi anni prima.
- Nel corso della seconda guerra mondiale il castello viene in parte danneggiato.
- Negli anni novanta si riparano i danni apportati dalla guerra e dopo la costruzione della metropolitana, in piazza castello viene aggiunta una grande fontana.
- Nel 2005 si conclude l'ultimo restauro di cortili e sale.
Storia:
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Costruito nel 1341 da Luchino Visconti al limite delle mura medievali di Porta Giovia, di cui prendeva il nome, in origine è limitato all'edifico dell'attuale "Rocchetta"
e protetto da quattro torri angolari quadrate.
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Nel 1345 viene costruita la parte attualmente chiamata "Corte Ducale".
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Tra il 1447-50, durante la "Repubblica Aurea", il castello odiato viene parzialmente distrutto.
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Nel 1450 Francesco Sforza, appena nominato Duca di Milano, avvia la ricostruzione della vecchia rocca viscontea ampliandola, i lavori iniziano con l'edificazione di
un quadrilatero di alte mura con torri angolari, l'attuale "Piazza d'Armi".
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Nel 1452, ad ornamento della facciata verso la città, viene progettata dal Filarete un'alta torre (crollata nel 1521 a causa di un'esplosione di polveri da sparo e
ricostruita da Luca Beltrami nel 1905).
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Galeazzo Maria, figlio di Francesco Sforza, prosegue i lavori, e trasferisce al Castello la dimora della corte.
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Ulteriori interventi sulla struttura difensiva vengono compiuti da Bona di Savoia dopo la morte del marito Galeazzo Maria (1476), con la costruzione della torre che
porta il suo nome.
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L'edificio venne ampliato dai suoi successori: Gian Galeazzo, Giovanni Maria e Filippo Maria.
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Il castello è ora a pianta quadrata, con i lati lunghi 200 m, e quattro torri agli angoli, di cui le due rivolte verso la città sono rotonde e particolarmente
imponenti, con muri perimetrali spessi 7 metri e rivestite in sarizzo tagliato a punta di diamante (opera di Bartolomeo Gadio).
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Nel 1494 sale al potere Ludovico il Moro e sotto il suo patrocinio, il castello diviene una fastosa reggia, alla realizzazione della quale sono chiamati a lavorare
artisti come Leonardo da Vinci (che affrescò diverse sale dell'appartamento ducale).
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Nella parte posteriore del Maschio viene eretta l'elegante "Loggia delle Dame" riservata alla duchessa Beatrice d'Este.
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Con l'occupazione di Milano da parte dei francesi e la cacciata del Moro, inizia per il castello un progressivo declino.
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Nel 1535, passato sotto il dominio spagnolo, il castello perde il ruolo di dimora signorile e diviene sede di una guarnigione contenente una variabile tra i 1000 ed
i 3000 soldati.
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Nel 1550 gli spagnoli potenziano la fortificazione con la costruzione di un nuovo sistema difensivo esterno di pianta a stella a sei punte, portate poi a 12 con
l'aggiunta di apposite mezzelune.
- Le difese perimetrali raggiungono così la lunghezza complessiva di 3 km coprendo un'area di circa 26 ettari.
- Le antiche sale affrescate sono adibite a falegnameria e a dispense, mentre nei cortili si costruiscono pollai.
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Quando la Lombardia passa, per mano del generale Eugenio di Savoia, dalla Spagna agli Asburgo d'Austria, il castello accentua la propria destinazione militare.
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Il 9 maggio 1796, con l'arrivo in Italia di Napoleone, l'Arciduca Ferdinando d'Austria abbandona la città, lasciando al Castello una guarnigione di 2.000 soldati, che
subiscono l'assedio francese e cedono il controllo della fortezza ai francesi alla fine di giugno dello stesso anno.
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Napoleone ordina il ripristino le difese parzialmente distrutte, per alloggiarvi una guarnigione di 4000 uomini.
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Nel 1796 viene presentata a Napoleone una petizione popolare, con la richiesta dell'abbattimento del castello, interpretato quale simbolo di tirannide.
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Nell'aprile 1799 il castello subisce l'assedio delle rientranti truppe austro-russe ma, all'indomani di Marengo, il dominio francese viene ristabilito.
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Con decreto del 23 giugno 1800 Napoleone ordina la totale demolizione del complesso fortificato.
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Nel 1801, di fronte alla popolazione esultante, vengono abbattute le torri laterali ed i bastioni spagnoli, esterni al palazzo sforzesco, ma la demolizione
(fortunatamente) non prosegue.
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Nello stesso anno, viene preso in considerazione un progetto di ristrutturazione della rocca e dei suoi dintorni, costruendo"Foro Bonaparte" dedicato a Napoleone.
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Nel 1815, Milano e il Regno Lombardo-Veneto, vengono annessi all'Impero d'Austria e il castello diviene tristemente famoso perché durante la rivolta dei milanesi
nel 1848 (le cosiddette Cinque giornate di Milano), il maresciallo Radetzky da ordine di bombardare la città con i cannoni della fortezza.
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Durante i tragici avvenimenti delle guerre d'indipendenza italiane, gli austriaci si ritirarono per qualche tempo e i milanesi ne approfittarono per smantellare
parte delle difese rivolte verso la città.
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Dal 1861 Milano fa parte del Regno d'Italia e la popolazione invade il castello, derubando e saccheggiando in segno di rivalsa.
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Circa 20 anni dopo il castello è oggetto di contestazione da parte di molti milanesi che propongono di abbatterlo, tuttavia prevale la cultura storica e l'architetto
Luca Beltrami lo sottopone a una "ricostruzione", che ha come scopo di far tornare il castello ai fasti della signoria degli Sforza.
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Nel 1905, al termine dei lavori, venne inaugurata la Torre del Filarete, ricostruita in base a disegni del XVI secolo e dedicata a re Umberto I di Savoia, assassinato
pochi anni prima.
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Nel corso della seconda guerra mondiale il castello viene in parte danneggiato.
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Negli anni novanta si riparano i danni apportati dalla guerra e dopo la costruzione della metropolitana, in piazza castello viene aggiunta una grande fontana .
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Nel 2005 si conclude l'ultimo restauro di cortili e sale.
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