Castello di San Giorgio (Mantova)
Regione Lombardia
Provincia di Mantova
Comune di Mantova
Documentazione fotografica
Descrizione
Tipologia:
- Castello; residenza di corte.
Struttura:
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Il castello di San Giorgio è un edificio a pianta quadrata costituito da quattro torri angolari e cinto da un fossato con tre porte e relativi ponti levatoi, volto a
difesa della città.
- Fu integrato nel più ampio Palazzo Ducale.
Conservazione:
- Nel 2012 il terremoto dell'Emilia causò danni strutturali agli edifici storici della città ed al Castello, attualmente completamente restaurati.
Storia:
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Il castello venne costruito sulle macerie della chiesa di Santa Maria di Capo di Bove a partire dal 1395 e concluso nel 1406 su committenza di Francesco I Gonzaga
e su progetto di Bartolino da Novara.
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Nel 1459, l'architetto Luca Fancelli, su indicazione del marchese Ludovico III Gonzaga, ristrutturò il castello e sistemò gli ambienti di Corte Vecchia per il
Concilio indetto da Pio II.
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Nel 1556 il duca Guglielmo Gonzaga incaricò il prefetto delle Fabbriche Giovan Battista Bertani perché collegasse gli edifici di Corte vecchia ed il castello,
in forma organica così da creare un unico complesso monumentale e architettonico, uno dei più vasti d’Europa (34.000 m² circa), che si estendeva tra la riva del
lago Inferiore e Piazza Sordello, l’antica Piazza di San Pietro.
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Alla fine dei lavori, Guglielmo Gonzaga trasferì i propri appartamenti nella Corte Vecchia ristrutturata.
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Il Castello fu per lunghi anni la residenza di Isabella d'Este, moglie di Francesco II Gonzaga, tra le più celebri nobildonne del Rinascimento.
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Isabella volle presso la corte numerosi artisti e umanisti dell'epoca, quali Andrea Mantegna, il Perugino, Leonardo da Vinci, Ludovico Ariosto e Baldassarre Castiglione,
facendo di Mantova una delle maggiori corti europee e centro artistico e letterario.
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Nel 1496, nelle prigioni del castello fu richiuso il condottiero Paolo Vitelli, fatto prigioniero da Francesco II Gonzaga.
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Nel 1810 nelle prigioni del maniero "soggiornò" il patriota tirolese Andreas Hofer prima di essere ucciso.
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Nel 1815 con l'occupazione austriaca della città, il castello divenne il carcere di massima sicurezza in cui imprigionare gli oppositori.
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Nel 1852 nel castello vennero segregati alcuni patrioti legati ai Martiri di Belfiore.
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