Castello di
Villimpenta
Regione Lombardia
Provincia di Mantova
Comune di Villimpenta
Documentazione fotografica
Il lato ovest (unica parte restante del castello)
Il mastio con in basso a sinistra i resti del rivellino, in cui risaltano gli scassi dei bolzoni del ponte levatoio carraio e della posterla pedonale.
L'interno del rivellino
il lato esterno visto da sud
L'interno del castello visto dal rivellino (lato nord) in cui è evidente la condizione della struttura
L'interno del castello visto da sud
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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La storia (o più propriamente la leggenda) vuole che la primaria fortezza sia stata fatta costruire da Attila.
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Nell'XI secolo frati del convento di San Zeno di Verona, ai quali l'imperatore Berengario I donò una vasta area, costruirono un monastero fortificato, base dell’attuale castello.
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La funzione primaria era quella di accogliere le popolazioni dell'immediato territorio e i loro averi (tra cui prima di tutto il bestiame) per sottrarli alla violenza delle scorrerie.
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La funzione ricettiva di queste fortificazioni, come il castello di Castel d’Ario, si potrebbero più propriamente denominare "castelli-recinto o Ricetto",
questo deducibile dalla scarsità di costruzioni entro gli spazi interni delimitati generalmente da un semplice giro di mura inframmezzato da torri.
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Villimpenta deve il nome ad una variante del latino “Villa Picta”, cioè città dipinta.
Struttura:
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Planimetria:
Il castello è a pianta pentagonale irregolare, della quale si conserva solo
il lato occidentale, con due torri poligonali, il rivellino d’entrata in cui si notano gli scassi del ponte levatoio e della porta posterla e il mastio, imponente
struttura alta 34 metri e storicamente riservato ad ospitare l'appartamento del capitano della guardia, che successivamente poteva aver assunto la funzione di torre
civica in quanto munito di una campana, come attestano alcune testimonianze documentarie.
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Degli altri lati restano solo i basamenti della cinta da cui però è possibile individuare per intero il tracciato del recinto.
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Alla sinistra dell'ingresso rispetto all'osservatore, vi è un edificio fatto costruire dal comune nel 1713 e adibito ad abitazione dei custodi.
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Nel 1967, nella muraglia di cinta di levante, vennero portati alla luce antichi graffiti cristiani, probabilmente riferibili all'esistenza dell'antico oratorio
di Sant'Andrea del Castello.
Conservazione:
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È documentato che nella prima metà del XVIII secolo il castello era ancora intatto, ad oggi è presente in buono stato la parte ovest, mentre del restante
perimetro sono rimaste solo le fondamenta.
Storia:
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Nell'XI secolo frati del convento di San Zeno di Verona, ai quali l'imperatore Berengario I donò una vasta area, costruirono un monastero fortificato, base
dell’attuale castello.
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La funzione primaria era quella di accogliere tempestivamente le popolazioni dell'immediato territorio e i loro averi (tra cui prima di tutto il bestiame) per
sottrarli alla violenza delle scorrerie.
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Agli inizi del XIV secolo Il castello venne ristrutturato e potenziato dagli Scaligeri, divenendo di loro proprietà e divenendo importante caposaldo del loro
sistema difensivo, che si estendeva dal Mincio al Po.
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Nel 1391 il Castello di Villimpenta, sino ad allora di proprietà degli Scaligeri, venne acquistato dai Gonzaga.
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Tra il 1478 e il 1484 il castello fu ristrutturato sotto la supervisione di
Luca Fancelli ed il fiume Tione che scorre a fianco, venne utilizzato a difesa del maniero.
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Nei secoli di dominazione dei Gonzaga, agli usi prettamente militari dei castelli di confine
e di avvistamento e di difesa delle popolazioni,
continuarono ad intrecciarsi altre e nuove funzioni che, con l'obsolescenza delle strutture fortificate, divennero nel tempo progressivamente prevalenti.
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Prime fra tutte, le funzioni di immagazzinamento e di controllo delle derrate agricole a cui i castelli, fin dall'età medievale, continuarono ad essere adibiti per
tutto il corso del XV e XVI secolo.
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Al pari di molte altre signorie e repubbliche italiane del tempo, i Gonzaga continuarono tale politica economica che vincolava il libero commercio delle derrate agricole.
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Nel 1618 il borgo fu saccheggiato dalle truppe francesi.
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I Gonzaga governarono Villimpenta sino al 1708, anno della loro caduta.
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Nel 1796 le truppe austriache saccheggiarono il castello e ne distrussero la parte est per renderlo inoffensivo.
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