Castello di
Castiglione mantovano
o Castel Stilicone
Regione Lombardia
Provincia di Mantova
Comune di Roverbella
Documentazione fotografica
L'entrata ovest con il torrione a guardia dell'accesso, anticamente preceduto da rivellino con ponte levatoio sul canale Molinella, oggi non più presente.
L'interno dell'entrata est e l'edificio del XVI secolo
Il torrione dell'entrata ovest - esterno
L'interno dell'entrata ovest
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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La prima costruzione nel luogo fu eretta dal generale romano Stilicone, da cui
deriva il nome del castello, su un rilievo naturale di circa 6-8 mt, in una
zona assolutamente pianeggiante, eretta a difesa dai barbari Visigoti.
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Nel 1228, sulle vestigia del vecchio presidio, venne costruito l’attuale castello come avamposto per il controllo delle vie d’accesso a Mantova.
Struttura:
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L'impianto è di un castello-recinto a pianta quadrata con cortine di cinta in origine merlate realizzate con ciottoli di fiume.
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Protetto da un alto terrapieno, il castello è lambito su due lati dal canale Molinella.
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Ai quattro angoli del recinto e a metà delle cortine dei lati nord e sud si trovano i resti di sei basse torri scudate.
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I fronti di accesso alla fortezza, rivolti a ovest e a est, sono protetti da due alte torri interamente in mattoni fiancheggiate da porte d’ingresso ogivali, in origine precedute da rivellino con ponte levatoio sui canali.
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All'interno della fortificazione sono oggi presenti alcune case coloniche e un edificio del XVI secolo.
Conservazione:
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Fin dalla metà del ‘700 il castello fu annoverato come un fortilizio “dirupato o in ruina”.
Storia:
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Il primo castello fu, secondo una leggenda, quello del generale romano Stilicone, eretto per difendersi dai barbari Visigoti.
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Sui suoi resti nel 1228 la borgata Castiglionese riedifica il castello e ne ripristina la funzione difensiva contornandolo con fosse e barricate.
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Nel 1370 Ludovico Gonzaga, per difendersi dagli assalti di Bernabò Visconti, ne rinforza le mura, scava dei fossati e lo attrezza con rivellino d’accesso e ponte levatoio.
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Il castello, posto sulla linea di confine tra mantovano e veronese, ebbe una grande importanza strategica, confermata dai continui interventi di adeguamento in esso operati dai Gonzaga che ne rinforzano a più riprese la funzione difensiva, affidando l’incarico all’architetto Luca Fancelli che ristruttura le mura, colma d’acqua i fossati e inonda artificialmente le zone circostanti il castello.
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Un intervento che si rese prezioso nel momento in cui i Castiglionesi, trovatisi coinvolti nelle battaglie, poterono rifugiarsi nel castello riuscendo a difendersi dagli attacchi esterni.
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Verso la metà del ‘500, durante il ducato di Federico II, vennero svolti lavori di manutenzione ai ponti e alle fosse.
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Nel 1582 risulta che le torri si presentassero addirittura mozzate e richiedessero un urgente intervento di ricostruzione; per questo i Castiglionesi chiesero al Duca di Mantova l’esenzione al pagamento delle tasse per poter riparare quanto danneggiato.
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Da quel momento in poi, però, il castello funzionerà soltanto come punto di controllo e avvistamento verso il veronese.
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Nel 1630 Castiglione (come Mantova) fu sottoposta al saccheggio dei Lanzichenecchi, che assaltarono e danneggiarono il castello.
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Nel 1702, durante la guerra di successione al regno di Spagna, il Ducato di Mantova divenne teatro di guerra tra gli Imperiali e le milizie franco-spagnole e Castiglione Mantovano subì le conseguenze di quello scontro quando l’armata degli Imperiali, condotta dal principe Eugenio di Savoia, incontrò le milizie franco-spagnole che avevano precedentemente occupato la città di Mantova.
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Nel 1848 durante la lotta per la liberazione dal dominio Austriaco, Castiglione venne saccheggiata da una compagine ungherese che si accanì sulla popolazione del luogo, che si salvò nascondendosi nei luoghi più disparati.
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Successivamente il castello venne trasformato in una corte rurale chiusa che, conserva accanto all’arco d’ingresso del fronte ovest, la casa padronale.
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All’interno, sul lato sinistro rispetto all’ingresso, sorge una cortina continua di abitazioni recenti, mentre altre sorgono sparse all’interno del recinto.
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