Castello di
Castel d’Ario
Regione Lombardia
Provincia di Mantova
Comune di Castel d’Ario
Documentazione fotografica
L'esterno:
Vista esterna anteriore, a sx il mastio o torre della fame, al centro la torre d'entrata con i resti del rivellino
e gli scassi dei dongioni, a dx una delle tre torri scudate.
Viste laterali
L'interno:
il cartello giallo dice: Paese natale di Tazio Nuvolari
La torre scudata ovest
Il Mastio o torre della fame
La lapide commemorativa della tragedia della fame
la torre d'entrata e il Palazzo Pretorio
Descrizione
Tipologia:
Origini:
-
Antica roccaforte risalente al X secolo facente parte del sistema di difesa del confine veronese.
Struttura:
-
Planimetria:
Antica roccaforte che conserva inalterato l'originario impianto pentagonale
comprendente:
- tre torri angolari scudate;
- la torre d’accesso, dove sono riconoscibili i canali di
scorrimento della saracinesca ed i resti dell’antico rivellino;
- il Mastio o Torre della Fame così chiamata perché, a metà Ottocento,
vi furono trovati alcuni scheletri attribuiti a Francesco Pico della Mirandola e
suoi figli, al figlio e ai nipoti di Passerino Bonacolsi, ivi rinchiusi
e lasciati morire di fame (una lapide sulla porta del castello ricorda
questa vicenda);
- il palazzo pretorio, residenza nobiliare.
Conservazione:
-
L'unico edificio recentemente restaurato è il palazzo pretorio, utilizzato come luogo di rappresentanza e sede della biblioteca comunale.
-
Al suo interno sono stati
portati alla luce importanti affreschi trecenteschi riferiti alla signoria scaligera.
Storia:
-
La prima notizia certa relativa all’esistenza delle fortificazioni casteldariesi risale al 1273, quando i Bonacolsi acquisirono la struttura dai veronesi Turrisendi.
-
Il complesso di Castel D’Ario fece parte, sino al secolo XIII, del sistema di difesa del confine veronese.
-
Si tratta di un castello pensato come ricetto, funzionale al deposito dei prodotti agricoli e al rifugio in caso di bisogno.
-
La struttura, realizzata in diverse fasi costruttive, a partire dal secolo XII si compone di due fortificazioni distinte: la rocca e il
recinto.
-
La parte più antica sorge in corrispondenza del mastio che costituiva l'ossatura centrale dell’originaria rocca mentre, come ampliamento di questa struttura, nella seconda metà del secolo XIII venne costruito il recinto con le torri perimetrali.
-
Tra il 1357 e il 1377 viene portato a compimento il Palazzo Pretorio, decorando tutto il piano nobile con gli stemmi degli Scaligeri,
antichi signori di Verona che l’avevano in pegno in quel periodo.
-
Tra il novembre 1478 ed il giugno 1484 il noto architetto Luca Fancelli si occupò di lavori di restauro del castello.
-
Nel 1484 nel mastio venne rinchiuso Evangelista Gonzaga accusato e poi scagionato di aver tramato una congiura contro il marchese Francesco II Gonzaga.
-
Fino alla meta del ‘700, la rocca era affiancata da una torre laterale ad angolo detta torresino, ed era circondata da un muro di cinta merlato con fossato
sormontato da ponte levatoio verso l’interno del castello.
-
Alla fine del secolo XVIII venne demolita la merlatura esistente in cima alle torri e lungo le cortine perimetrali.
-
Nel 1814 Castellaro (Castel d’Ario) venne incluso nell'impero Austro-Ungarico fino al 1866 per poi essere annesso, nel 1867, al Regno d’Italia.
-
Nel 1851 durante lavori di manutenzione si rinvennero i resti di sette scheletri attribuiti a tre membri della famiglia Pico della Mirandola e a quattro
della famiglia Bonacolsi, lasciati morire di fame nel fondo della torre rispettivamente nel 1321 e nel 1328.
-
In seguito alla scoperta la torre fu denominata della “Torre della Fame”.
Ritorna
go to Home
Testi e fotografie sono tutelati dalle norme sul Diritto d'Autore.
L'autore pertanto mantiene il diritto esclusivo di pubblicare le opere e di utilizzare economicamente le stesse in ogni forma e modo, originale o derivato.