Castello dell'Innominato
Regione Lombardia
Provincia di Lecco
Comune di Vergurago
Documentazione fotografica
Descrizione
Tipologia:
Conservazione:
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Della struttura si conservano ancora intatti il muro perimetrale, parte dei bastioni difensivi e una torre.
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Gli spazi coperti e le cappelle presenti sulla sommità sono state in gran parte ricostruite in tempi più recenti.
- Originale è la lunga scalinata di accesso al castello, scavata nella roccia.
Struttura:
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Il castello si erge su uno sperone di roccia calcarea detto del "Tremasasso", che si trova a circa 420 metri di altitudine, e ne segue la orografia.
Origini:
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Le prime notizie storiche riguardanti una fortezza in questa zona risalgono all'epoca carolingia, quando venne costruito nell'ambito di un sistema di fortificazioni.
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Con probabilità la fortezza era già presente nel XII secolo, all'epoca di Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero.
Storia:
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Nel 1284 si ha testimonianza della presenza di una rocca posseduta dai Benaglio, alleati dei della Torre.
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Nel 1312 la rocca figura tra i beni di Guido della Torre.
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Nel 1373 ad opera di Bernabò Visconti, nemico dei Della Torre, il castello viene danneggiato.
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Per tutto il secolo XIV, in relazione alle lotte tra guelfi e ghibellini, subisce assalti e distruzioni.
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Successivamente la popolazione locale se ne serve come fonte di materiale da costruzione, alterando il complesso e modificando gran parte della struttura originaria.
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La proprietà del castello, sempre contesa tra Milano e Venezia, passa definitivamente alla Serenissima con la Pace di Lodi del 1445.
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Il 15 aprile 1509 in seguito alla Lega di Cambrai le truppe francesi e brianzole guidate da Carlo II d'Amboise (governatore di Milano dal 1500 al 1510) distruggono
buona parte del castello con il pretesto che le mura della rocca, danneggiate, sono troppo pericolose per il borgo sottostante.
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In questo periodo all'interno dei ruderi del castello viene istituita una dogana.
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Nel 1529, dopo l'invasione della bergamasca da parte di Gian Giacomo Medici, il fratello Battista, tenta di restaurare il castello ormai in rovina, azione però impedita
dall'esercito veneto.
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Nel 1534, San Girolamo Emiliani utilizza il castello per ospitare gli orfanelli ed in esso, apre una scuola di grammatica e un seminario dove si alterna lo studio,
l'agricoltura, la rilegatura di testi ed il lavoro al tornio.
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Nello stesso periodo, nel castello si stabiliscono delle strutture create dalla congregazione dell'ordine dei chierici regolari di Somasca.
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Il 26 ottobre 1628, il castello viene ceduto dalla famiglia Limonta di Vercurago ai Padri somaschi.
- Nel 1799, nell'ambito della battaglia di Lecco, le mura originarie vengono parzialmente danneggiate da cannonate sparate dagli austro-russi contro i francesi,
qui asserragliati.
- Tra l'ottocento e il novecento il castello subisce diversi rimaneggiamenti; sulle rovine di una preesistente croce cinquecentesca, viene costruita una croce
ferrea, che nel 1976 viene dedicata al cappellano di guerra Giovanni Battista Pigato, appartenente all'ordine dei chierici regolari di Somasca e sepolto nel piccolo
cimitero della Valletta.
- La fortezza è oggi conosciuta col nome di castello dell'Innominato, in quanto la tradizione vuole che l'edificio fosse stato una delle
residenze di Francesco Bernardino Visconti, signore di Brignano, appartenente ad una delle più importanti famiglie nobili milanesi, al quale Alessandro Manzoni si
ispirò ne "I promessi sposi" per la creazione del personaggio del "non citabile" malvagio nobile.
- La dimora dove l'Innominato è nato ed ha vissuto maggiormente, è però il castello di Brignano d'Adda.
- Dal 22 ottobre 2017 il castello ospita l’esposizione permanente di “La Rocca dell’Innominato tra paesaggio, storia e letteratura”.
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