Castello di Rapallo
Regione Liguria
Provincia di Genova
Comune di Rapallo
Documentazione fotografica
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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L'edificazione del castello di Rapallo è legata ai fatti storici del 4 luglio del 1549 che interessarono in modo drammatico l'allora borgo marinaro.
Struttura:
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Il
Castello è un monoblocco strutturato su base quadrilatera, con torre d'avvistamento.
Conservazione:
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Dopo il restauro, effettuato tra il 1997 e il 1999, il castello è perfettamente agibile ed è sede di mostre artistiche ed eventi culturali.
Storia:
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La Rapallo della seconda metà del XVI secolo non disponeva di mura di difesa e le uniche postazioni difensive erano costituite dalle piccole torri di avvistamento
poste sulle alture e dalla struttura delle alte case con stretti vicoli della zona della marina.
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Il 4 luglio del 1549, Rapallo subisce l'assalto e il saccheggio da parte del pirata turco Dragut (*) che, oltre ai danni provocati dallo sbarco in tre punti diversi
della costa, culmina con il rapimento di ventidue fanciulle del luogo, in seguito fatte schiave ad Algeri.
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La flotta dell'ammiraglio turco si porta nel golfo Tigullio durante la notte e con rapide imbarcazioni a remi nell'oscurità notturna sopraffà le poche truppe genovesi
e locali, che nulla possono contro i pirati arrivati dal mare.
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Dopo questo evento, Genova incarica il capitano Gregorio Roisecco, comandante delle truppe di Genova sul posto, di valutare la situazione difensiva del borgo rapallese;
questi suggerisce alla comunità (e alla repubblica) l'edificazione di un castello o di una postazione difensiva per il controllo della parte occidentale del golfo del
Tigullio.
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Il 16 febbraio del 1550 il doge di Genova Luca Spinola riferisce con un apposito documento al podestà di Rapallo che il costo dell'opera da costruire non può essere
affrontato dalla repubblica genovese e che pertanto dovrà essere a carico della sola comunità rapallese.
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Questo comunicato suscita il malcontento degli abitanti dell'entroterra rapallese, detti "delle Ville" appartenenti al ceto nobile e borghese, non direttamente
interessati dai fatti di pirateria, minacciando addirittura l'abbandono del paese.
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Gli abitanti della marina, detti "del Borgo", di estrazione popolare, più direttamente interessati alla realizzazione dell'opera, ma dotati di scarsi finanziamenti,
cercano quindi una mediazione con i ceti agiati, con esiti però negativi.
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Genova, stanca delle discussioni locali, tenta una nuova trattativa con il "mediatore" capitan Roisecco, ideatore del castello, che con promesse ad entrambe le parti
riesce a rimettere pace tra gli abitanti della città.
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Altro scontro è la scelta del luogo di costruzione della postazione difensiva: le Ville propongono la zona collinare per una maggiore visuale, mentre il Borgo punta
su una collocazione nella zona della marina più vicina al nucleo storico.
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La ripartizione del costo dell'opera costringe il podestà all'imposizione di una tassa di residenza ed a richiedere al Senato della Repubblica di Genova un prestito
per poter iniziare i lavori.
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Con la locale gabella si riesce a raggiungere la somma complessiva di 1.770 lire genovesi gettando le basi per l'edificazione del castello.
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Nel corso del 1550 l'opera, su disegno di Antonio de Càrabo, molto più semplice nelle forme rispetto all'attuale impianto, comincia a prendere corpo, ma spese
aggiuntive e alti costi del materiale necessario per poter resistere alle forti mareggiate portano a far intervenire economicamente il governo della Repubblica genovese.
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Il 10 maggio 1551 il neo podestà di Rapallo, Benedetto Fieschi Raggio, inaugura l'opera e chiede al Senato genovese la dotazione dell'artiglieria necessaria alla difesa
del castello.
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Con la costruzione del castello di Rapallo l'intero comprensorio occidentale del Tigullio si completa con un sistema difensivo e di avvistamento legato ai castelli
di Portofino, di Paraggi, di Santa Margherita Ligure e di Punta Pagana presso San Michele.
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Nel 1608 diviene sede del capitaneato di Rapallo (distaccandosi dal precedente controllo del capitaneato di Chiavari).
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Nel 1865 diventa proprietà del Regno d'Italia che lo dispone quale sede della Guardia di Finanza e di un piccolo carcere mandamentale.
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Nel 1958 per la somma di 6.700.000 lire viene acquistato dall'ente comunale rapallese che sottopone il castello ad un primo restauro conservativo.
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Tra il 1997 e il 1999, sotto la direzione scientifica del prof. Benito Paolo Torsello, avvenne l'ultimo grande restauro con contributo dell'Unione europea e del
Ministero dei Beni Culturali.
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Il castello è ora sede di mostre artistiche ed eventi culturali.
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Una locale tradizione, inserita tra gli eventi più celebri durante le festività patronali in onore di Nostra Signora di Montallegro nei primi tre giorni di luglio,
vede il castello cinquecentesco protagonista di un curioso spettacolo pirotecnico, in cui il castello viene dato simbolicamente "alle fiamme" al passaggio dell'arca
della Madonna di Montallegro.
(*) L'assalto di Dragut
- Nell'immagine di Dragut, che nei documenti dell'epoca è storpiato in Droguth, Draguto, Dragute, ecc. si delinea la minacciosa figura di quel Torghud che,
catturato nel giugno del 1540 da Giannettino Doria nella baia di Giralata presso Aiaccio, era finito incatenato al banco dei rematori a bordo di una delle galee
genovesi del grande ammiraglio Andrea Doria.
- Il più potente corsaro barbaresco Khair-Ad-Din, tristemente noto col nome di “Barbarossa”, dopo qualche anno provvede alla sua liberazione con il pagamento di
un cospicuo riscatto.
- Nella primavera del 1549 Torghud "Dragut", tornato libero dalla prigionia per mano di Andrea Doria, è pronto ad iniziare una nuova serie di scorrerie sotto il
vessillo della mezzaluna, gettando ovunque il terrore, in una travolgente ascesa che, di successo in successo lo porta, prima ad essere il più temuto pirata del
Mediterraneo e poi al governo della città di Tripoli.
- Il 25 giugno 1565, sotto le mura di Malta da lui assediata, viene ucciso da una palla di cannone.
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