La Lomellina
Castello Gallarati Scotti
Regione Lombardia
Provincia di Pavia
Comune di Cozzo
- Entità territoriale della Lomellina -
Documentazione fotografica
Il catello:
sulla destra il portale d'accesso alla corte interna
Il lato sud:
sulla destra il torrione e lo pseudo rivellino d'accesso, una volta
dotato di ponte levatoio
L'interno della corte:
sulla destra il portone d'entrata alla corte, al centro lo pseudo rivellino con gli scassi dei bolzoni dei ponti levatoio.
L'interno del castello
Il lato nord
Il lato ovest
Descrizione
Tipologia:
Struttura:
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Complesso a base quadrangolare formato dal castello più una serie di edifici che delimitano una corte interna, alla quale si accede attraverso un portale di ingresso.
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Il castello a pianta quadrata, differisce dalla tipologia dei castelli viscontei di pianura per il notevole sviluppo altimetrico.
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Caratterizzato da una grande torre d'angolo, ora cimata, decorata da una triplice fascia di mattoni a dentello e delimitato da un fossato.
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L'ingresso al castello, protetto da uno pseudo rivellino, anticamente dotato di ponte levatoio carrabile e posterla pedonale, immette nella corte interna.
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All'interno sono conservati alcuni affreschi monocromi e la celebre Madonna dell'Umiltà, dipinto monocromo di scuola leonardesca.
Conservazione:
- Trasformato in dimora residenziale dai duchi Gallarati-Scotti nel XIX secolo è oggi sede di un ristorante,
- Negli anni Ottanta-Novanta del secolo scorso è stato oggetto di estesi restauri.
Storia:
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Cozzo, probabilmente fondato dai Celti, è stato una importante stazione di posta romana.
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Una pietra miliare del 1829 testimonia che Cozzo costituì in età romana una tappa importante sulla via che da Pavia, per Lomello e Cozzo, portava a Torino.
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Il castello di Cozzo edificato in prossimità del corso del Sesia, si può far risalire al secolo XI.
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Durante il regno longobardo fu soggetto a Pavia.
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Nel 1163 Federico Barbarossa conferma ai Confalonieri di Pavia i loro possedimenti in Cozzo.
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Per la sua posizione strategica fu al centro di numerose vicissitudini nelle lotte tra Milano e Pavia.
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Nel 1214 venne distrutto e poi ricostruito dai Milanesi che ne entrarono in possesso.
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Nel 1465 viene dato da Francesco Sforza ai Gallarati che lo rimaneggiarono dotandolo di due ponti levatoi, di una torre e di merlatura ghibellina alla sommità,
probabilmente sopraelevandolo di un piano (questo spiegherebbe le inusuali proporzioni tra base ed altezza, che differiscono da tutte le altre strutture similari).
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La fortezza doveva essere veramente imponente, a giudicare dagli avanzi del grande bastione e dall'ampia e profonda fossa interrata nel 1819.
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Il castello nel settembre del 1499 ospitò il re di Francia Luigi XII, sceso alla testa del suo esercito per la conquista di Milano, di cui, come discendente dei Visconti,
rivendicava il ducato .
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Il Castello nel XIX secolo venne trasformato in dimora dai duchi Gallarati-Scotti.
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