Castello Procaccini di Chignolo Po
Regione Lombardia
Provincia di Pavia
Comune di Chignolo Po
Documentazione fotografica
Il Castello Procaccini di Chignolo Po
Bacco
Descrizione
Tipologia:
- Castello-Villa residenziale.
Origini:
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Si ritiene che l'originaria rocca fu fatta costruire da Re Liutprando intorno al 740 d.C. per controllo e presidio del punto di attraversamento del Po e della Via di Monte Bordone,
successivamente denominata via Francigena-Romea, che collegava il Nord Europa con Roma.
Struttura:
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Il castello,
immerso nell'ampio contesto forticato del ricetto, si presenta come una maestosa costruzione quadrilatera in cotto, sovrastata da una struttura con caditoie in pietra.
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Al centro del lato nord sorge una torre quadrata dotata di merlature ed impreziosita da una loggetta .
Conservazione:
- Ottimo stato di conservazione
Storia:
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La parte più antica del Castello, nato come fortezza su di un’altura, è la grande Torre, dalla quale si controllava un lungo tratto del Po (Cuneulus super Padum).
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Si ritiene che essa fu fatta costruire da Re Liutprando intorno al 740 d.C., allorché Pavia era capitale dei Longobardi, con lo scopo di servire da fortezza di difesa
e di presidio sul Po e sulla Via di Monte Bordone, successivamente denominata via Francigena - Romea che collegava il Nord Europa con Roma.
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Davanti al fortilizio, verso settentrione, sorge il Borgo (Ricetto), che fu interamente riedificato nel 1600.
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Esso si connota come un complesso architettonico protetto all'ingresso da un fossato, da due garitte, e da quattro torri ai lati.
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Re Berengario nel 910 d.C. fece dono della Rocca ai monaci benedettini dell’Abbazia di Santa Cristina, situata a pochi chilometri di distanza.
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Nel 1251 l’Abate dell’Abbazia di Santa Cristina nominò un Feudatario al governo del Castello e dei territori ad esso annessi.
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Il Castello e i suoi possedimenti, a partire dal XIII secolo, divennero uno dei maggiori Feudi Lombardi, su cui si insediarono i Pusterla.
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Nel 1340, tale famiglia coinvolta in una congiura antiviscontea fu ferocemente sterminata.
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In seguito, prima i Federici e poi i Cusani, ebbero il possesso del castello e ne aumentarono l'importanza, ricevendo privilegi e concessioni dai Re e dai Duchi di Milano.
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L’investitura dei Cusani, quali feudatari del Castello di Chignolo, rimase fino al 1796, data in cui vennero soppressi i Feudi ad opera della Rivoluzione francese.
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Durante il settecento il castello fu ampliato e trasformato da Fortezza medioevale in una vera e propria Reggia settecentesca, dove soggiornarono Papi, Imperatori e Re.
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L’opera fu realizzata per volere e finanziamento del proprietario dell’epoca, il Cardinale Agostino Cusani Visconti (1655 - 1715), che fu Ambasciatore del Papa presso
la Repubblica Veneziana ed alla Corte di Luigi XIV a Parigi.
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L'architetto romano Giovanni Ruggeri, responsabile dei lavori, chiamò maestranze, scultori e pittori veneziani e francesi per:
- la costruzione del grande parco su oltre 30 ettari di terreno intorno al castello;
- l'edificazione, di un meraviglioso fabbricato barocco, con antistante un laghetto, denominato "Tea House" o "Castello dei Sogni";
- la costruzione di giardini, gazebi, ninfei, statue e fontane a ridosso del castello;
- la costruzione dell'intera ala est, con all'interno scenografici appartamenti per gli ospiti, tra cui il famoso appartamento del Papa, dedicato a Clemente XI
e la camera da letto in cui furono ospitati Napoleone Bonaparte e l'Imperatore d'Austria Francesco I.
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A seguito di tali grandiose opere, il Complesso Monumentale venne denominato "la Versailles della Lombardia".
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