Castello di Carimate
Regione Lombardia
Provincia di Como
Comune di Carimate
Documentazione fotografica
L'interno della prima di due cinta murarie:
Castello di Carimate: lato Sud
I ponti levatoio carrabile e posterla (pedonale)
Il mastio si erge solitario
(in alto a sinistra si intravvede la gabbia di tortura)
Il fossato con i ponti levatoio
L'altro lato del fossato
Castello di Carimate: lato Nord; Il rivellino d'ingresso con i ponti levatoio sostituiti con presidi fissi.
Dentro la seconda cinta muraria:
Il rivellino d'ingresso, lato interno
La torre di guardia
Descrizione
Tipologia:
- Castello medioevale con funzioni di presidio e difesa
Struttura:
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Impianto a base quadrilatera, difeso da due cinta di mura, con rivellini
d'entrata a nord e a sud, protetti da ponti levatoio e posterle pedonali.
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Una grande torre
di avvistamento sorge staccata dal complesso, ma inserita nella prima cerchia di mura.
Conservazione:
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Ristrutturato nel 1874 da Ercole Balossi Merlo, tenendo come base un affresco trovato in Santa Maria dell'Albero in cui veniva rappresentata la struttura del castello
nel cinquecento, inserendo però alcune libertà stilistiche di stampo neogotico/romanico, proprie della moda del periodo.
Storia:
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Nell’anno 1149 si hanno le prime notizie di una costruzione a scopo di difesa siat nel luogo dell'attuale castello, che venne distrutta nella guerra tra Milano e Como.
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Nel 1345, sotto il dominio dei Visconti, signori di Milano l’edificio venne ricostruito e divenne parte della rete difensiva di Milano Nord e presidio dell’antica via
Regina, strada di comunicazione tra Milano e le valli svizzere Ticinesi, attraverso Como e l’alto Lario.
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Nel 1402 il Castello e i beni di Carimate furono concessi in feudo a Giorgio Scaramuzza Visconti, condottiero del duca Filippo Maria Visconti e figlio di Domenico
Aicardi di S. Giorgio di Lomellina.
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Nel 1496, in viaggio per Pisa, passò da Carimate l'imperatore Massimiliano I e vi soggiornò per ben sette giorni, riposando e cacciando cervi nei boschi circostanti.
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Nel 1795, alla morte di Ludovico Visconti senza eredi legittimi, il Castello e tutti i beni furono avocati al pubblico demanio passando alla
Real Camera.
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Nel 1796, il castello ed il bellissimo parco di 30 ettari, furono acquistati da Cristoforo Arnaboldi, cittadino comasco, che fece del Castello la sua residenza.
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Durante il Risorgimento Vittorio Emanuele II di Savoia e Giuseppe Garibaldi, dall’alto della torre sud-ovest, seguirono alcune manovre delle truppe implicate nel
conflitto della Terza Guerra d’Indipendenza.
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Tale evento storico è descritto sulla targa lapidea incisa a bassorilievo, che si trova sul lato nord della torre alta.
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Nel 1874 gli Arnaboldi decisero di ristrutturare il castello e l’edificio fu sottoposto a radicali restauri che gli diedero l’attuale aspetto romantico con le torri
merlate.
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Nel periodo bellico, dal 1943 al 1945, il Castello venne occupato dai tedeschi che ne fecero una delle sedi dell’organizzazione Todt (servizio del lavoro obbligatorio).
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Nel 1954, alla morte di Bice Arnaboldi, in seguito a complicate vicissitudini ereditarie e da insopportabili costi di gestione, la famiglia decise di vendere il Castello.
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Nel 1956 il castello, il parco e le scuderie vennero acquistate dalla Società Generale Immobiliare di Roma, che ne fece un centro sportivo e residenziale, con il tuttora
esistente campo da golf.
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Nel 1986 il castello di Carimate passò nuovamente di mano, ritrovando la vocazione all'accoglienza come ristorante ed albergo con antiche sale attrezzate per meeting
e banchetti.
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