Castello di Brivio
Regione Lombardia
Provincia di Lecco
Comune di Brivio
Documentazione fotografica :
Il Castello di Brivio visto dalla sponda opposta:
la Torre Mirabella (sud-est), con sullo sfondo la Torre del Castellano (nord-est)
la Torre Mirabella (sud-est)
la Torre del Castellano (nord-est), fronteggiata dal baluardo a pianta triangolare frangipalle
la Torre Falza (sud-ovest) a pianta rotonda
Descrizione
Tipologia:
Origini:
-
Costruito per il controllo dell'attraversamento del fiume Adda.
Struttura:
-
Il castello, all’epoca di Almenno, aveva pianta quadrata con tre torri agli spigoli:
- la Torre Falza (sud-ovest) a pianta rotonda,
- la Torre Mirabella (sud-est) a pianta rotonda,
- la Torre del Castellano (nord-est) a pianta quadrata, fronteggiata da un baluardo a pianta triangolare "frangipalle", probabilmente non eretto a fini militari
ma per proteggere la struttura dalla forza del fiume.
-
Sull’esistenza di una quarta torre non c’è uniformità di notizie e probabilmente non è mai esistita.
-
Lungo tutta la sommità delle mura e delle torri c’era il camminamento con parapetto merlato, di cui oggi non rimane alcuna traccia, al quale si accedeva tramite una
scala addossata alla Torre Falza.
-
La rocca era circondata da un fossato riempito d’acqua, oggi non più esistente.
Conservazione:
- Nonostante molte siano state, nei secoli, le modifiche estetiche e strutturali apportate a questa costruzione, restano ancora ben visibili e ben conservate due
delle tre originali torri rotonde ed il maschio quadrato "frangipalle" - probabilmente non eretto a fini militari ma per resistere alla forza della corrente del fiume
che certamente lambiva il castello.
Storia:
Il nucleo di Brivio, sin dall'epoca romana, svolse una funzione strategica di controllo dell'attraversamento del fiume Adda sulla strada che collegava le zone di
Bergamo con quelle di Como.
Per molti anni il fiume Adda fu il confine tra la Repubblica Veneziana e lo Stato Milanese.
- Nel X secolo vennero erette diverse fortificazioni a difesa delle ripetute invasioni degli Ungari nell'Italia settentrionale.
- I castelli di Brivio e del Lavello, sorti in questo contesto, appartennero alla corte regia di Almenno di proprietà dei conti di Lecco.
- Nell'anno 960, conte di Lecco era Attone.
- Nel corso dell'XI secolo, in relazione alla morte senza eredi del conte Attone, i castelli del lecchese passarono di proprietà ed il Castello di Brivio, con la
corte di Almenno, vennero ceduti, per volere dell'imperatore, ai Vescovi di Bergamo.
- Nel 975 la proprietà passò ai Colleoni.
- Nei primi decenni del Duecento vi si rifugiarono i nobili milanesi fuggiti da Milano.
- Nel 1272, duecento balestrieri furono inviati dal duca di Milano per demolire la rocca e riempirne il fossato.
- Successivamente Brivio ed il suo castello fecero parte dei possedimenti degli Sforza di Milano.
- Nel 1385 Gian Galeazzo Visconti, in relazione alla lotta fra guelfi e ghibellini, concesse amnistia ai guelfi sconfitti, ai quali appartenevano numerose famiglie
di Brivio.
- Nel 1445 i Veneti espugnarono il castello posseduto da Francesco Sforza.
- Nel 1454, con il trattato di pace di Lodi fra il Veneto e Francesco Sforza, il castello di Brivio fu reso al duca di Milano.
- In una lettera datata 11 febbraio 1454, indirizzata probabilmente a Francesco Sforza dal capitano dell’esercito ducale, fa un resoconto dei danni subiti dalla
fortezza ripresa ai Veneti.
- Il castello di Brivio, nell’epoca sforzesca, insieme ai castelli di Trezzo, Cassano e Vaprio, fece parte della linea difensiva dell’Adda, sul confine con la
Serenissima.
- Nel 1536, per privilegio dell’imperatore Carlo V, il castello divenne feudo in favore di Gerolamo Brebbia, che acquisì il titolo di conte.
- Nel 1630 scoppiò la peste e dalla strage si salvarono solo tre famiglie:
Lavelli, Mandelli e Cantù.
Nel cortile del castello fu trovata una fossa comune a testimonianza di questo tragico evento.
- Nel 1799 Russi e Cosacchi saccheggiarono il paese e tutto il territorio intorno.
- Nel 1888, durante i lavori di demolizione degli stabili all’interno della corte, venne rinvenuto l’altare della dimenticata chiesa di San Giovanni Battista.
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