Castello di Rodengo
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia di Bolzano
Comune di Rodengo
Documentazione fotografica
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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La fortezza fu eretta da Friedrich von Rodank nel 1140 sopra uno sperone roccioso che domina la valle sottostante.
Struttura:
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Il complesso molto articolato segue la struttura dello sperone su cui è costruito:
- Protetto da un primo ponte si trova una struttura detta del "Guardiano"
- un secondo ponte porta alla struttura principale dominata dal massiccio torrione dei Rodank con uno sporto laddove un tempo doveva trovarsi l'ingresso elevato
alla torre stessa.
- All’interno delle mura si trova un museo con oggetti originari dell’età del tardo rinascimento.
Conservazione:
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Il complesso in ottimo stato di conservazione ospita i proprietari ed un museo.
Storia:
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Castel Rodengo (Schloss Rodenegg, o Rodeneck) è un castello medioevale che si trova tra Sciaves (Schabs) e Rio Pusteria (Mühlbach) nel comune di Rodengo in Valle Isarco.
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La fortezza fu eretta da Friedrich von Rodank nel 1140 sopra uno sperone roccioso che domina la valle sottostante.
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I Signori di Rodank rimangono in possesso del castello sino alla loro estinzione, avvenuta intorno al 1300.
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Dal 1491, i Conti di Wolkenstein-Rodenegg (famiglia del noto menestrello Oswald von Wolkenstein) prendono possesso di Castel Rodengo, che nel XVI secolo viene
restaurato ed ampliato.
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Il castello diventa così una delle più grandi e potenti roccaforti del suo tempo e lo rimane sino al giorno d’oggi.
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I discendenti di questa famiglia sono tuttora i proprietari della fortezza, di cui una parte, circondata da un bellissimo giardino, è abitata.
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All’interno delle mura si trova un museo e gran parte dei mobili esposti sono oggetti originari dell’età del tardo rinascimento.
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Unici e di grande importanza sono i famosi affreschi del “Ciclo di Iwein” dell’epoca dei cavalieri di Hartmann von Aue,
che sono stati scoperti nel 1972.
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Questi affreschi contano tra i primi esempi artistici medievali d’Europa, probabilmente creati tra il 1200 ed il 1220.
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Gli 11 scenari raccontano la leggenda di Iwein, uno dei cavalieri della Tavola Rotonda di Re Artù.
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Un’altra attrazione è il cosiddetto “Lauterfresserloch” un carcere che deve il suo nome a Matthias Perger, che nel XVII secolo fu condannato al rogo per stregoneria.
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