Castello o Villa della Giovannina
Regione Emilia-Romagna
Provincia di Bologna
Comune di San Giovanni in Persiceto
Documentazione fotografica
Castello della Giovannina in via di restauro
Vista della facciata principale, con l'abbozzo di rivellino d'entrata e le torri angolari danneggiate dal terremoto, ora in via di restauro.
I bastioni delle mura esterne.
Il lato Nord, con le scuderie ed il torrione d'avvistamento.
Castello della Giovannina restaurato
Descrizione
Tipologia:
- Villa - castello : tipica struttura cinquecentesca delle residenze
fortificate di campagna.
Struttura:
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La costruzione è a pianta quadrilatera con torri angolari, sormontate da merli ghibellini, era completamente attorniata da mura di cinta, rinforzate sul lato Sud
da bastioni angolari e a Nord, affiancato dalla serra, dalle scuderie e da una massiccia torre merlata.
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L'intero complesso era circondato da un fossato, con unico accesso protetto da ponte levatoio.
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La "villa" è articolata su due piani, attraversati da una doppia loggia passante sovrapposta, ai lati della quale si aprono i vari ambienti.
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La facciata è movimentata da un abbozzo di rivellino a fronte del portale d’ingresso.
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Nel restauro effettuato tra il 1897 e il 1902, i torrioni furono rialzati di 5 metri e l’intero edificio fu modificato secondo il gusto neomedievale del periodo.
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Nonostante i rimaneggiamenti, il palazzo mostra comunque ancora la tipica struttura cinquecentesca delle residenze fortificate di campagna.
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L’intero complesso doveva risultare imponente e data la sua collocazione strategica, ben munita per l’epoca era la dotazione di armi da fuoco, a dimostrazione di
una possibile funzione militare dell’edificio.
Conservazione:
Storia:
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Il castello/villa denominato “della Giovannina” è situato sulla strada che da Persiceto conduce a Ferrara, in prossimità di Cento, nella zona confinaria tra lo
Stato della Chiesa e il Ducato Estense.
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Il palazzo fortificato (Castello) prende il nome da Giovanni II Bentivoglio, che fu signore di Bologna dal 1462 al 1506.
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Nel 1488 i Persicetani riconoscenti per lo scavo del “Cavamento”, un collettore delle acque che rese coltivabili e abitabili vaste zone del territorio di Crevalcore
un tempo paludose, donarono al signore di Bologna una vasta tenuta comprendente ben otto possessioni e posta nel territorio di “Morafosca e Villa Gotica”.
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Da allora in poi la tenuta, dal nome del benefattore, si chiamò “Zoanina” o “Giovannina”.
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Nel 1544 la “Giovannina” passò ai Pepoli che, undici anni dopo, la cedettero a loro volta al conte Ercole Aldrovandi (1526-1593).
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Nel rogito notarile del 1555 si trova menzionato, per la prima volta, un edificio chiamato la “Palazzina”.
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Questa casa costituì probabilmente la struttura originaria sulla quale fu impostata la costruzione dell’attuale palazzo turrito.
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Nel 1780 la famiglia cedette la tenuta al conte Carlo Caprara.
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Nel 1892 il palazzo fu acquistato da Alessandro Calari, esponente di primo piano della borghesia bolognese, che avviò una radicale ristrutturazione dell’edificio
ed il riassetto fondiario della tenuta, valorizzandone lo sfruttamento agricolo.
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Dopo la morte di Alessandro i lavori, che portarono il palazzo al suo aspetto attuale, furono portati a termine dal figlio Oreste.
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Dal 6 maggio 1950 la Giovannina è tutelata dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici dell’Emilia Romagna e viene attualmente utilizzata come sede di aste d’arte
o ricevimenti di matrimonio e di gala.
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Le due scosse sismiche del 20 maggio e 29 maggio 2012 hanno lesionato alcune parti dei torrioni e della cappella adiacente, che attualmente sono in fase di restauro.
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