Rocca di Pieve di Cento
Regione Emilia-Romagna
Provincia di Bologna
Comune di Pieve di Cento
Documentazione fotografica
L'interno del Castello
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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la Rocca venne costruita a seguito degli impegni reciproci intercorsi fra il Comune di Bologna e i pievesi dopo le contese del 1380.
Struttura:
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L'impianto
attribuito ad Antonio di Vincenzo (architetto che progettò la cattedrale di S. Petronio a Bologna) è planimetricamente quadratico, a sua volta suddiviso in nove
quadrati dove trovano posto: il mastio, le sale residenziali, le strutture difensive con le feritoie al piede per il tiro radente e le feritoie nelle mura da cui
tirano gli arcieri, le doppie porte protette dai ponti levatoi.
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Con una ubicazione isolata, in condizione di completa difendibilità sia dalle offese esterne che da quelle che potevano venire dal contiguo abitato,
la struttura rappresenta un esempio tipico dell’ingegneria militare del tempo, adibita a permanenza esclusiva di una guarnigione armata.
Conservazione:
- Ciò che ne resta è ben conservato
Storia:
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A partire dal XIII secolo, a Pieve di Cento si iniziò a costruire un fossato e un terrapieno fortificato con palizzata.
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Completavano il sistema quattro porte in legno, che fungevano anche da torri armate e segnavano gli ingressi al paese.
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Nel 1381, dopo decenni di tensioni e di rivolte contro il potere vescovile, Pieve di Cento cade sotto il governo del Comune di Bologna.
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Da questa sottomissione scaturisce un accordo tra Pieve e la reggenza bolognese che prevede alcuni capitoli in favore di Pieve di Cento: amnistie,
alleggerimento di imposte nei riguardi della città, conferma della separazione amministrativa dalla vicina Cento e l'accoglienza della richiesta di edificare
una rocca-castello anche a Pieve.
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Con questa disposizione si realizza l'intento
d Bologna di dotare il territorio recentemente acquisito di adeguati dispositivi di difesa.
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L'originale
costruzione venne adeguata in relazione agli impegni reciproci intercorsi fra il Comune di Bologna e i pievesi, da questa data la la struttura fortificata
cambia connotazione e, da generica costruzione di difesa, passa ad essere un complesso militare isolato con permanenza esclusiva di una guarnigione armata e
non più legata a forme di origine feudale.
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Nel 1376 "Pieve" divenne comune autonomo con decreto del principe del cento-pievese Bernardo de Bonnevalle, vescovo di Bologna.
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Nel 1381 il Comune di Bologna ottenne, pur riconoscendo loro una larga autonomia e numerosi privilegi legali e commerciali, che i comuni di Cento e di Pieve
entrassero a far parte del territorio bolognese.
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Nel 1387 la rocca venne ricostruita dal Comune di Bologna, su progetto di Antonio di Vincenzo, come baluardo difensivo isolato.
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Nel 1457 il Reno, in seguito ad una disastrosa rotta alla Bisana di Castello d'Argile, spostò l'alveo fra gli abitati di Cento e Pieve di Cento, accentuando così
la divisione tra i due borghi.
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Man mano che l'autorità temporale del vescovo di Bologna andava scemando, cresceva la volontà di potenza ed autonomia dei Comuni di Cento e di Pieve, decisi a strappare
concessioni di terre e benefici.
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Nel 1502 Pieve passò sotto la dominazione estense come dono di nozze del papa Alessandro VI Borgia alla figlia Lucrezia, andata in sposa ad Alfonso I d'Este duca di
Ferrara.
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La dominazione estense ebbe termine nel 1598 con l'estinguersi della dinastia ed loro possedimenti passarono allo Stato della Chiesa.
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Incorporato nella legazione di Ferrara dello Stato Pontificio, il cento-pievese visse le vicende di quell'angolo d'Italia tra pace, guerre e pestilenze per circa due
secoli, finché la bufera napoleonica non giunse a sconvolgere l'Europa.
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Nel 1796 le truppe di Napoleone occuparono Pieve.
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Nel 1814 quando se ne andarono portando in Francia un buon terzo del patrimonio artistico locale, il Comune di Pieve ritornò allo Stato Pontificio.
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Una volta cessata la funzione militare, la Rocca venne utilizzata come casale contadino adibito ad abitazione.
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Dal 1980 sino al 2012, anno in cui la struttura diventò inagibile a causa del terremoto dell'Emilia l’edificio, fu la sede del Museo Civico.
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Dal 2015, in seguito a lavori di consolidamento, la Rocca è diventata una sede del Museo delle Storie di Pieve in cui si racconta la millenaria storia culturale,
economica e sociale della città, attraverso un percorso espositivo che impiega moderne tecnologie.
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