Castello di Castellengo
Regione Piemonte
Provincia di Biella
Comune di Cossato
Documentazione fotografica
Il lato Ovest.
Il lato Est.
La torre di Nord-Est ed il portone d'accesso (con i lavori di restauro).
la Cappella barocca di San Giovanni e sulla destra il grande scalone di pietra che conduce al "cortile superiore
il "cortile superiore"
Il pozzo
la parte sud-occidentale.
Le mura del lato Ovest
Descrizione
Tipologia:
- Castello medioevale; trasformato da fortezza a residenza signorile.
Struttura:
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Il castello domina la sottostante pianura in cui scorre, a nordest, il torrente Cervo e si presenta come un aggregato di fabbricati di diversa epoca e stile.
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La costruzione si adatta alla morfologia della collina ed il piano nobile del castello è pertanto in alcune zone a diretto contatto con il suolo, mentre in altre
sovrasta due piani di cantine.
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Alcuni documenti testimoniano l'esistenza di strutture militari, quali il rivellino con ponte levatoio, oggi non più esistente.
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Sopravvivono invece due torri angolari a nord e a sud del castello (1400).
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La parte sud-occidentale con la sua facciata barocca (1759-1776) assomiglia alla prua di una nave che domina la pianura.
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Nel cortile inferiore si trova il pozzo per l'acqua, la Cappella barocca di San Giovanni (1727) ed il grande scalone di pietra (1780) che conduce al cortile superiore.
Conservazione:
- In restauro conservativo tutt’ora in corso.
Storia:
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La tradizione attribuisce la fondazione del castello all'opera di Alberico di Monterone, nel X secolo, ma studi recenti ritengono più probabile che le sue origini
siano successive e che all'inizio vi fosse solo un insediamento rurale.
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Nel 1053 la proprietà del sito passa ai De Bulgaro.
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Il 26 ottobre 1392, nel documento di investitura del feudo ai De Bulgaro, il "castri Castellengij" è nominato per la prima volta.
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Nel 1406 il capitano di ventura Bando di Firenze sottrae con la forza il castello ai De Bulgaro.
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Il fortilizio viene messo sotto assedio da parte dei Savoia, ma il castello resiste per tre anni agli attacchi sferrati dagli armigeri savoiardi.
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Nel 1409 i Savoia acquisiscono il possesso del castello per via di una transazione con lo stesso Bando.
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Nel 1410, il fortilizio viene suddiviso e venduto a quattordici nobili biellesi e per i due secoli successivi quello di Castellengo fu a tutti gli effetti un castello
di tipo consortile.
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Nel maggio del 1553 il Capitano Cristoforo Gillio viene mandato a Castellengo dal Duca Carlo III a custodia del castello, perché non venga saccheggiato dagli spagnoli
o dai francesi, che nelle loro guerre di predominio, distrussero molti castelli e fortificazioni piemontesi.
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Gli anni seguenti vedono i fratelli Frichignono di Cecina acquisire quote sempre maggiori del castello e del territorio di Castellengo.
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Nel 1630 Prospero Frichignono viene investito del titolo di Conte da Carlo Emanuele I e lo stemma nobiliare dei Frichignono è ancora oggi visibile alla destra
della meridiana.
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Sul finire del '600, mutate le condizioni politiche e militari, comincia la trasformazione del castello da fortezza a residenza signorile.
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Tale trasformazione si protrae per tutto il ‘700, ispirandosi ai modelli francesi.
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Nel 1883 La famiglia Frichignono si estingue ed il castello subisce un graduale degrado, passando in proprietà alle famiglie borghesi Borello e Sella, che
amministrano l'ex feudo utilizzando il castello come masseria.
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Nel 1990 la famiglia Ciccioni, attuale proprietaria, inizia un attento restauro conservativo che è tutt’ora in corso.
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