Ricetto di Candelo
Regione Piemonte
Provincia di Biella
Comune di Candelo
Documentazione fotografica
La torre d'accesso vista dall'eterno del ricetto.
La torre d'accesso vista dall'interno del ricetto.
La torre angolare di Nord-Est.
La torre di cortina.
La torre di Sud-Est.
Le "Rue"
La torre di Sud-Ovest, vista dall'esterno.
La torre di Sud-Est, vista dall'esterno.
Il lato Est
Descrizione
Tipologia:
- Ricetto fortificato e cinto da mura.
Struttura:
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Il Ricetto di Candelo è una struttura fortificata sorta per iniziativa e volontà della popolazione candelese allo scopo di conservare e difendere le attrezzature
e i prodotti della terra, e dare rifugio alla popolazione durante invasioni o guerre (gli edifici non sono mai stati abitati in pianta stabile).
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Il ricetto è composto da circa duecento edifici denominati cellule che occupano un'area di circa 13.000 m2 dalla forma pentagonale e con un perimetro di circa 470 metri.
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Gli edifici sono costituiti da una serie di singole cellule edilizie non comunicanti e sono accorpati in nove isolati.
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Le strade sono chiamate rue e sono selciate con ciotoloni inclinati verso la mezzeria e con pendenza da sud a nord per permettere il deflusso delle acque superficiali
verso la torre di cortina.
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La struttura viaria è costituita da cinque "rue" in direzione est-ovest, intersecate da due "rue" ortogonali.
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La rua principale, al centro, è più larga per permettere il passaggio dei carri.
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Gli edifici sono costituiti da una serie di singole strutture (cellule) indipendenti e sono accorpati in nove isolati.
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Il complesso è cinto da mura, con torri cilindriche angolari, ad esclusione del lato meridionale, dove nel 1819 è stato costruito il palazzo comunale, in uno stile
neoclassico decisamente in contrasto con la parte antica.
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Una massiccia torre a "rivellino" è posta a protezione di un passo carraio e una posterla pedonale dotati di ponti levatoio, unici accessi al ricetto.
Conservazione:
- Il ricetto, tranne che sul lato meridionale, è perfettamente conservato
e preserva l'antica origine.
Storia:
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Nell'anno 988, in un documento Ottone III conferma il possesso di "Canderium" antica denominazione di Candelo, al feudatario Manfredo, salvo poi, l'anno successivo,
conferire il borgo al feudo facente capo alla Chiesa vercellese.
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Nel 1179 i conti di Biandrate cedono alla Chiesa vercellese i loro beni in Candelo.
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Nell'anno 1374, la comunità di Candelo fece atto di dedizione spontanea a casa Savoia.
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Dal 1381 all'87 passa sotto la giurisdizione del capitano di Santhià.
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Nel 1387 Amedeo VII di Savoia lo infeuda a Gerardo Fontana.
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Nel 1496, i Fontana cedono il feudo di Candelo a Sebastiano Ferrero.
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Nel 1499 Ferrero in virtù del suo ruolo di feudatario, accampò pretese sul ricetto, ma la sua richiesta fu ricusata dai giudici chiamati a esprimersi sulla disputa.
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Tra il 1554 e il 1558, coinvolto nelle lotte tra Francesi e Spagnoli, subisce gravi danni.
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Nel 1561 le fortificazioni e i magazzini del Ricetto vengono riparati.
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Nel 1577, il feudo di Candelo è elevato a contea in favore di Besso Ferrero Fieschi.
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Tra il 1630 e il 1632, la popolazione è decimata dalla peste.
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Tra il 1644 al 1649, Candelo subisce nuove occupazioni spagnole che provocano incendi e distruzioni.
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Alla fine del '700, con l'occupazione napoleonica si modifica la struttura politico-amministrativa del borgo.
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Nel 1819, inizia la costruzione dell'attuale Palazzo comunale "sopra" le antiche mura del Ricetto.
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