Castello di Frinco
Regione Piemonte
Provincia di Asti
Comune di Frinco
Documentazione fotografica
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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Le origini del castello si possono datare nel XIII secolo, posto su una collina che sovrasta il paese partecipa attivamente alle dispute tra Guelfi e Ghibellini.
Struttura:
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Presenta diversi corpi di fabbrica che si fondono in un massiccio edificio quadrilatero con corte interna, dotato sul versante ovest di una imponente torre circolare.
Conservazione:
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Andato progressivamente in dissesto, sino al crollo di una parte dell’edificio, nel 2019 il Comune Frinco acquista il castello e nel 2020, con il finanziamento della
Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, ne inizia i lavori di ristrutturazione.
Storia:
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Il nome di Frinco (anticamente Freengo, Frengo o Fringo) ha origini germaniche.
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L'abitato si forma probabilmente nel IX secolo dopo l'invasione dei Franchi, ma il borgo si consolida tra il 1100-1200.
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La prima testimonianza dell'esistenza del castello è in un atto del 10 agosto 1288 che sancisce i confini fra Calliano e Guadarabbio (abitato che sorgeva presso
Castell'Alfero).
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Le origini della Signoria di Frinco non sono databili, ma presumibilmente risalgono all'inizio del XIII secolo.
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Intorno al 1250 Frinco è concesso alla potente famiglia di bancari dei Pelletta.
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Dall'inizio del XIV secolo i Pelletta cedono alla famiglia Turco, anch'essa con attività di banchieri, il controllo sul territorio frinchese.
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Nel periodo delle lotte fra gli schieramenti opposti di Guelfi e Ghibellini, i Turco si schierarono con quest'ultimi.
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Le lotte con i Guelfi per la supremazia sul territorio di Asti si protrassero per alcuni anni, finché i Guelfi nel 1304 riuscirono a cacciare dalla città di Asti i
Ghibellini che si rifugiarono nei castelli delle proprie Signorie o degli alleati.
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Guglielmo di Mombello, nominato podestà di Asti il 1° gennaio 1305, continuò la caccia ai Ghibellini e tentò la presa del castello di Frinco, ma questo si dimostrò
imprendibile ed attrezzato per lunghe resistenze al nemico, così per rappresaglia distrusse il villaggio e le campagne circostanti.
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Stessa sorte si ebbe nel 1307 e nel 1308 con il podestà di Asti, Bergadano, che nuovamente mise a ferro e fuoco il territorio frinchese.
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Il 22 aprile 1311, nel castello di Frinco, Guglielmo Turco e gli altri Ghibellini si sottomisero a Guglielmo di Mombello, emissario di Filippo d'Acaja.
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Nel 1312 Guglielmo Isnardi, rappresentante dei de Castello, ottenne l'intervento delle forze imperiali del marchese Francesco di Cravesana dall'imperatore Enrico VII,
per la cacciata dei Solaro da Asti, e dal castello di Frinco le truppe ghibelline partirono per unirsi a quelle imperiali per la conquista di Asti.
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Nel frattempo i Guelfi ottennero la protezione di Roberto d'Angiò e successivamente anche il ripensamento dell'imperatore Enrico VII.
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Nell'aprile 1312 i Ghibellini astigiani furono definitivamente sbaragliati e il 4 marzo 1314 Roberto d'Angiò diventò Signore di Asti, ponendo fine alla
repubblica astese.
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Nel 1355 Frinco viene assegnato al marchese del Monferrato dall'imperatore Carlo IV e successivamente ceduto dal marchese del Monferrtao a Gian Galeazzo Visconti.
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Il 27 gennaio 1387, nel contratto di matrimonio fra Luigi d'Orleans e Valentina Visconti, quest'ultima porta in dote la città di Asti e 106 feudi, fra cui quello
di Frinco.
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Sotto il dominio degli Orleans l'astigiano, reduce da un secolo di guerre, conosce un periodo di ripresa.
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Purtroppo i francesi impegnati nella guerra contro l'Inghilterra dovettero trascurare i propri possedimenti astigiani.
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Nel 1431 gli uomini del marchese del Monferrato tentarono senza riuscirvi la conquista del castello frinchese.
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Nel 1438 l'imperatore Alberto II, per ovviare alle controversie fra i Visconti e i Monferrini, dichiarò Frinco feudo imperiale, obbligando i vassalli a
sottomettersi all'impero.
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Nel 1469 l'imperatore Federico III investe come feudatari della parte dei territori di loro proprietà, i fratelli Paolo, Gaspare, Giorgio e Sebastiano Mazzetti.
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Il 4 maggio 1487 l'imperatore decreta la concessione alla famiglia Mazzetti in Frinco di coniare le proprie monete, con lo stemma araldico delle tre mazze
(questa attività porterà molti introiti dovuti alle tante falsificazioni di monete altrui).
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Il 4 agosto 1488 i Mazzetti ottengono l'investitura totale di Frinco dall'imperatore Federico III.
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Inizia così il possesso del territorio di Frinco da parte di questa Famiglia di origine bolognese.
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Il 26 aprile 1611 l'imperatore Rodolfo II d'Asburgo confisca il feudo ai fratelli Giulio Cesare ed Ercole Mazzetti, a causa della loro attività di falsari,
assegnandolo al proprio consigliere Ernesto Molart, barone di Reineck e Drosensorf.
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Nel 1630 il castello, nell'ambito della guerra fra i Savoia ed i Gonzaga, fu parzialmente distrutto da una colonna francese che per snidare Francesco
Maria Mazzetti che vi si era barricato, lo minarono facendo crollare l'ala nord del maniero.
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Il 1° maggio 1640, nella disputa per la successione di casa Savoia, Frinco è saccheggiato dalle truppe francesi del marchese di Harcourt, intervenuto
in Italia per ordine di Luigi XIII.
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Nel 1733 i Mazzetti ottengono il titolo di Marchese.
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Il 30 luglio 1797 il marchese Secondo Maria Mazzetti, comandante di un reggimento di Carlo Emanuele IV, parte con le truppe da Frinco per marciare su Asti,
che si era appena proclamata Repubblica, sopprimendo la rivolta.
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Nel 1829 estintasi con Paolo la dinastia dei Mazzetti, Frinco fu acquisito dai fratelli Giulio e Eugenio dei Roero di Settime, marchesi Camerana.
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Il 30 maggio 1893 gli Incisa di Camerana vendettero i propri possedimenti frinchesi alla congregazione degli Oblati di San Giuseppe di Asti ed il castello
divenne la sede estiva per gli studenti del Ginnasio e del Liceo e per i propri novizi.
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Il 5 febbraio 2014, dopo un lungo periodo di mancata manutenzione, un avancorpo del castello crolla rovinosamente sulle case sottostanti.
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Nel 2019 il Comune Frinco acquista il castello e nel 2020, con il finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, ne inizia i lavori di ristrutturazione.
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