Castello di Castell’Alfero
Regione Piemonte
Provincia di Asti
Comune di Castell’Alfero
Documentazione fotografica
Schema costruttivo originale di Castell'Alfero - XVII secolo -
Castell’Alfero - Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Descrizione
Tipologia:
Conservazione:
-
L'edificio, dal 1904 di proprietà comunale, ospita gli Uffici Comunali, un Ristorante, un Caffè, l’Ufficio Turistico, una Foresteria, un Teatro.
Struttura:
-
Nel ‘600 l’edificio principale era una casaforte, composta da un blocco abitativo e da una lunga manica a forma di
"C" che racchiudeva al suo interno un piccolo cortile.
-
Nel '700 la Famiglia Amico trasformò radicalmente la struttura da semplice
edificio militare all’attuale elegante residenza barocca, su probabile
disegno di Benedetto Alfieri.
Origini:
-
L'impianto del castello, dotato di una solida cinta muraria, fu realizzato intorno al 1290 dal libero Comune di Asti.
Storia:
-
L'impianto del castello, dotato di una solida cinta muraria, fu realizzato intorno al 1290 dal libero Comune di Asti nell’ambito della riorganizzazione del proprio
territorio e per la definizione dei suoi confini.
- Il 3 agosto del 1333 fu emanata dal comune di Asti una solenne dichiarazione in base alla quale i suoi abitanti furono dichiarati cittadini di Asti e proclamati
liberi da qualsiasi dipendenza al di fuori di quella di Asti.
- Nel 1364, Castell'Alfero, che nelle dispute fra Galeazzo Visconti e Giovanni II di Monferrato, era passato sotto il dominio dei Monferrini, ritornò ad Asti per
la mediazione di papa Urbano V.
- Il paese nel 1386 fu, insieme ad altre terre, assegnato in dote a Valentina Visconti, andata in sposa a Carlo d'Orleans.
- Dal documento stipulato per la dote risulta che Castell'Alfero era una terra popolosa e chiusa da mura, facente parte della provincia di Asti ed il paese aveva
un consiglio comunale; prerogativa di cui non godevano tutte le terre Astigiane, che dipendevano invece nella quasi totalità da un feudatario o dal Vescovo.
- Il comune ebbe varie divergenze con la città di Asti e questi dissidi furono composti con una transazione del 20 giugno 1482, nella quale si stabilirono norme
per più eque imposte, ed un arbitrato del 19 dicembre 1561 col quale si determinava di nuovo che Asti e Castell'Alfero fossero un corpo unico e che gli abitanti
del villaggio erano cittadini di Asti.
- Il 30 novembre 1616, durante la guerra di successione del Monferrato, Castell'Alfero venne saccheggiato e bruciato dai soldati del duca di Mantova in guerra
contro i Savoia.
- Alla fine del secolo XVI, Asti era passato con tutto il contado alla dipendenza del duca di Savoia.
- Nel 1619, Carlo Emanuele I, non tenendo conto dei precedenti accordi stipulati fra Asti e Castell'Alfero, diede il paese in feudo a Gerolamo Germonio, dei
marchesi di Ceva e dei signori di Sale in cambio del feudo di Peveragno.
- Il 18 aprile 1640 i Germonio, vendettero il feudo al borghese Alessandro Amico (1599-1648) che venne investito del feudo nel 1643.
- Alessandro Amico era il controllore delle finanze dei Savoia e fu il capostipite della famiglia Amico e fece del castello la propria residenza.
- Fu durante la signoria degli Amico che il castello fu profondamente modificato e prese l'attuale forma.
- Nel 1705 durante la guerra di successione di Spagna un reggimento di cavalleria francese occupò il paese; nel maggio dello stesso anno le truppe piemontesi
mossero verso Castell'Alfero e con un attacco improvviso sorpresero i francesi, ma non riuscirono a scacciarli dal paese.
- Nel successivo mese di settembre i volontari piemontesi tentarono ancora di cacciare francesi, senza però riuscirvi.
- Il conte di Robella mandò alcuni parlamentari per invitare il comandante francese alla resa, ma questi rifiutò.
- Il 13 ottobre seguente cinquecento monferrini ripeterono l'attacco contro i francesi, e dopo aspro combattimento riuscirono ad averne ragione obbligando
i francesi ad abbandonare il paese.
- Nel settembre 1745, durante la guerra di successione d'Austria, l'abitato fu di nuovo occupato da un reparto francese, proveniente dal castello di Moncalvo,
facendone il loro campo invernale e obbligando gli abitanti al loro mantenimento.
- Nel marzo dell'anno successivo alcune compagnie di volontari piemontesi diedero l'assalto ed espugnarono il castello costringendo i francesi a capitolare.
- In seguito all'armistizio di Cherasco del 1796, che diede seguito all'occupazione francese, il paese dovette sopportare le gravi imposizioni del regime.
- Nel luglio 1800 i contadini Castell'Alferesi, spinti dalla fame e dalla miseria, si ribellarono sanguinosamente agli odiati Francesi, ma furono costretti dai
transalpini, meglio armati e più numerosi, a rifugiarsi nel castello.
- I Francesi assaltarono il castello e posero fine alla rivolta rinchiudendo i capo-sommossa nelle carceri di Asti.
- Durante l'impero di Napoleone l'ultimo conte Amico divenne ciambellano di corte della principessa Paolina Borghese, sorella di Napoleone, ed ottenne il
cavalierato imperiale.
- Ultimo discendente degli Amico fu Paolo Gioachino Carlo Luigi, ministro di Stato, che morì senza prole nel 1832.
- Estintisi gli Amico, il Castello, contrariamente alle disposizioni testamentari che lo volevano ceduto al conte Alessandro Casanova, passò nel 1896 nelle
mani degli Arborio Mella e successivamente alla famiglia Ottolenghi di Asti.
- Nel 1905 il comune acquistò il castello per farne la propria sede Municipale.
Ritorna
go to Home
Testi e fotografie sono tutelati dalle norme sul Diritto d'Autore.
L'autore pertanto mantiene il diritto esclusivo di pubblicare le opere e di utilizzare economicamente le stesse in ogni forma e modo, originale o derivato.