Castello di San Cristoforo
Regione Piemonte
Provincia di Alessandria
Comune di San Cristoforo
Documentazione fotografica
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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Il Castello di San Cristoforo nasce come ampliamento della torre fortificata a pianta pentagonale, denominata “Torre del Gazzolo”, facente parte del sistema di
avvistamento e di segnalazione del Piemonte sud-orientale.
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Il toponimo di San Cristoforo compare per la prima volta nell’anno 1251, quando il borgo è oggetto di trattati tra i comuni di Genova e Pavia, in quanto punto di
controllo sulla fondamentale via di collegamento tra la zona alpina e la riviera.
Struttura:
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Il castello è a pianta quadrilatera (tipica delle fortificazioni quattrocentesche), si sviluppa su quattro piani e nel vertice nord-occidentale incorpora l’antica torre
del Gazzolo.
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È racchiuso in una cerchia fortificata e fa parte di un complesso edilizio che contiene la cosiddetta “Casa Lunga” (il tinaggio), la foresteria, la Chiesa Parrocchiale
e le scuderie.
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La “Casa Lunga”, un edificio risalente al XV secolo, costituisce il corpo ovest del complesso ed ospita, al piano terra, le sale di rappresentanza comunale ed un
caratteristico torchio con gabbia in legno.
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La foresteria, destinata all’accoglienza degli ospiti e dei forestieri, edificata nel XV secolo costituisce il corpo est del complesso.
Conservazione:
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Attualmente è in via di ristrutturazione ed è previsto un suo futuro utilizzo a fini turistico-culturali.
Storia:
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San Cristoforo è un piccolo centro agricolo situato in una zona dolcemente ondulata, che si inserisce nel più ampio territorio del Monferrato meridionale o Alto
Monferrato.
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La zona di San Cristoforo è abitata sin dall’antichità, come dimostrano le numerose testimonianze archeologiche romane e preromane ritrovate, ma solo dopo la dominazione
carolingia incominciano a diffondersi forme d’organizzazione territoriale di tipo feudale, anticipate dalla "curtis" longobarda.
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Nel X secolo il centro assume una forte importanza commerciale e militare.
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Con l’edificazione dell’alta e solida torre di avvistamento, denominata Torre del Gazzolo, diventa uno dei punti strategici di controllo dei traffici tra Genova e il
nord Italia e di difesa da invasioni e incursioni predatrici effettuate dai Saraceni.
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Nel XII secolo San Cristoforo, testimone delle lotte fra i marchesi di Gavi e il comune di Genova, viene cinto da mura e bastioni.
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Nel 1312 la località appartiene agli Obertenghi del ramo di Parodi e insieme ad altri paesi della zona è inserita nel grande complesso feudale concesso a Opizzino
Spinola dall’imperatore Enrico VII di Lussemburgo.
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In questo periodo San Cristoforo, in quanto presidio sulla strada che da Serravalle porta ad Acqui, si arricchisce di fabbricati militari e magazzini assumendo la
fisionomia di un potente borgo rinascimentale, così alla poderosa torre viene aggiunto il castello.
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Nel 1313 l’imperatore Enrico VII concede in feudo a Opizzino Spinola il territorio di San Cristoforo (concessione confermata nel 1323).
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Nel 1399 il borgo conteso a lungo dal Comune di Parodi, che ne ambisce il possesso, è definitivamente assegnato agli Spinola dal Senato della Repubblica Genovese.
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Le guerre del XVII secolo non risparmiano il feudo di San Cristoforo che, in quel periodo, è teatro di cruente e disastrose guerre di confine (nel 1625 l’esercito
franco-savoiardo e nel 1654 le truppe piemontesi occupano il luogo).
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Tra il XVII e il XVIII secolo passa dagli Spinola ai Doria di Montaldeo e rimane feudo imperiale fino al 1736, anno in cui, in virtù del Trattato di Vienna, diventa
parte del Regno di Sardegna.
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Nel XVIII è nuovamente assediato sia da truppe francesi che austriache.
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Nel 1792 passa per eredità in proprietà ai De Fornari.
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Nel 1798 è teatro dello scontro tra la popolazione insorta di Carrosio e le milizie di Castelletto d’Orba.
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All’epoca di Napoleone, il borgo subisce ancora la presenza dei francesi che, nel 1799, installano tra le sue mura le artiglierie collocate precedentemente a Parodi.
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Nel 1826 San Cristoforo torna di proprietà degli Spinola.
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Nel 1957 gli Spinola vendono il complesso a privati.
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Attualmente è in via di ristrutturazione, ed è previsto un suo futuro utilizzo a fini turistico-culturali.
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