Castello Balbi di Piovera
Regione Piemonte
Provincia di Alessandria
Comune di Piovera
Documentazione fotografica
La parte prospicente al piazzale, con le torri laterali ovali e la massiccia torre centrale quadrata.
L'entrata al castello, originariamente dotata di ponte levatoio.
Le mura esterne
L'interno del complesso.
La porta medievale di accesso al borgo, dotata di scassi dei bolzoni del ponte levatoio.
Descrizione
Tipologia:
Struttura:
- l castello Balbi di Piovera sorge nell'abitato rurale di Piovera e ne domina con l'imponente facciata la piccola piazza.
- Si tratta di un complesso fortilizio a ferro di cavallo, con torri ovali ai lati e due massicce torri quadrangolari centrali, il tutto difeso da un fossato e
da una cinta muraria, circondato da un vasto parco all'inglese di 30 ettari e da edifici risalenti al secolo XVIII, adiacenti al giardino.
Conservazione:
Origini:
- Il castello Balbi ed il paese di Piovera nascono su antecedenti accampamenti romano-longobardi (Castrum Pioperae), citati nei manoscritti a partire dal decimo secolo
e sulle rovine di un convento probabilmente templare.
- Le origini del complesso risalgono ai tempi di Carlo Magno e la sua funzione era quella di garantire la sicurezza delle vicine vie di comunicazione e di proteggere
il territorio e le popolazioni della zona dai predoni.
- Probabilmente il "borgo" era strutturato come ricetto o città fortificata, fa testimone di una antica cinta muraria munita di vallo, la porta medievale
posta all'entrata del paese, con in evidenza gli scassi dei bolzoni di un ponte levatoio e la dicitura: “Robur Fortitudo”.
Storia:
- La fortezza fu avamposto del feudo locale sul fiume Tanaro.
- La struttura originaria del fortilizio, nato solo con requisiti di solidità e di efficienza militare, venne totalmente rivoluzionata nel corso dei secoli, a seconda
delle necessità del momento.
- Dal 1300 passò sotto molteplici dominazioni: dai Visconti di Milano, ai Mandelli, poi agli Sforza, ai Gallarati e di nuovo ai Visconti.
- Nel 1500 fu ceduta al colonnello don Alvaro De Sandez, acquisendo il titolo marchionale.
- Quindi passò a Don Carlo Omodeo ed al figlio di quest’ultimo.
- Durante il periodo della dominazione spagnola (1500-1600) l'opera di trasformazione del forte fu radicale, passando da rocca militare a residenza marchionale.
- Vi posero mano dapprima i feudatari spagnoli dei casati di De Santez, Guzman ed Homodei e successivamente i Balbi di Genova.
- Molti restauri e modifiche alle strutture del Castello si resero necessarie anche in conseguenza ai vari eventi bellici.
- Nel novembre 1653, i franco-savoiardi lo saccheggiarono per nove giornate ed infine lo incendiarono unitamente alle case del borgo.
- Nel 1651 il marchesato passò al nobile genovese Francesco Maria Balbi che ne ottenne l’investitura da Amedeo III di Savoia.
- I marchesi Balbi mantennero il possesso del vasto territorio agricolo e del castello fino al XX secolo, facendo ampie opere di ristrutturazione che trasformarono
la poderosa fortezza trecentesca in dimora signorile conferendo all’insieme un aspetto romantico.
- Nel 1950, la torre situata nell'angolo Sud-Est, che minacciava di sfasciarsi venne rinforzata da cinture di ferro.
- Alla fine degli anni ’60, i nobili D’Oria e Odescalchi, ultimi eredi dei Balbi, cedettero il complesso al loro cugino, il conte Niccolò Calvi di Bergolo, attuale
proprietario.
- Quest’ultimo creò all’interno del castello e nel giardino suggestivi e interessanti percorsi storico-artistici aperti al pubblico.
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