Castello di Murisengo
Regione Piemonte
Provincia di Alessandria
Comune di Murisengo
Documentazione fotografica
Vista panoramica
Chiesa di San Michele
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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L’origine dell’edificio è velata di mistero.
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Da recenti studi risulta che una prima e più contenuta torre risalirebbe all'XI secolo, nata originariamente come torre di guardia e gradualmente innalzata secondo
le esigenze date dall'evoluzione del nascente castello.
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Da un registro di memorie dell’archivio di casa Scozia, compilato verso il 1730, risulta che tutte le pergamene e le carte anteriori al Quattrocento andarono
perdute negli incendi e saccheggi dai quali furono più volte funestati il castello e gli edifici del villaggio rurale.
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La distruzione del primo e ben munito edificio guerresco deve essere avvenuta in epoca successiva al 1400.
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Non avendo informazioni in merito, le caratteristiche dell'attuale Castello fanno pensare che esso sia stato ricostruito tra il 1500 ed il 1600.
Struttura:
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Dell’antico maniero non rimane che la torre merlata e sulla sua storia evolutiva si hanno pochi ed incerti dati.
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Il corpo centrale di fattura quadrilatera irregolare con corte interna è stato pesantemente ristrutturato.
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L’entrata al Castello fu completamente ricostruita nel 1891 su disegno del Conte Giuseppe Ferrari d’Orsara in stile pseudo medievale.
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Tra la porta e la merlatura è stata murata una terracotta raffigurante l’Assunzione della Vergine di Luca della Robbia.
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Ai lati sono affrescati gli stemmi degli Scozia e dei Guasco.
Conservazione:
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Dal 2005, il castello diventa di proprietà della famiglia astigiana Collura di Leo, a cui va il merito di aver risanato e recuperato l'antico maniero.
Storia:
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La prima documentazione dell’esistenza del castello si ha in un documento ufficiale del 940, quando il nobile Gambertus de Munesingo partecipa a un "placito astigiano"
come vassallo del Conte Umberto di Asti.
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Nel diploma del 6 ottobre del 1164 dell'Imperatore Federico I detto il Barbarossa, inserita nelle terre donate a Guglielmo il Vecchio, Marchese del Monferrato, si
trova Munesenge, ovvero Murisengo.
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Nei secoli successivi il feudo di Murisengo fu proprietà di diversi vassalli, tra cui i Signori di Montiglio e i Radicati di Brozolo.
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In epoca successiva al 1400, non è dato sapere da chi, avvenne la distruzione del primo e ben munito edificio guerresco.
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Nel 1420 giunsero, con titolo comitale, gli Scozia marchesi di Calliano e conti di Azzano e Benevello che diedero vita alla ricostruzione del distrutto castello,
che per le caratteristiche della struttura si pensa sia stato edificato intorno al XVI secolo.
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Da un registro di memorie dell'archivio di casa Scozia, compilato verso il 1730, risulta che tutte le pergamene e le carte anteriori al Quattrocento andarono
perdute negli incendi e nei saccheggi che più volte funestarono il castello e gli edifici del villaggio rurale.
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In un atto notarile del 1775 si legge la seguente iscrizione che era incisa su una pietra della torre, ora introvabile: "Hostibus arx fortis - Sed amicis gratior, aula
mei - Bernardinus Scocia - Stare dedit XII calen. Maij MDX.
(Per i nemici roccaforte - ma per gli amici miei, corte gradevole - Bernardinus Scocia - Diede inizio
ai lavori il “XII calen. Maij” 1510).
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Da quell'epoca il castello subì alterazioni e modificazioni dovute alle mode del tempo.
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Tra la porta e la merlatura è stata murata una terracotta raffigurante l'Assunzione della Vergine di Luca della Robbia.
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La merlatura ghibellina (a coda di rondine) oggi visibile sulla torre e riconducibile all'architettura gotica (XII-XVI sec), non è originale, venne infatti realizzata
nei primi anni del '900, secondo le mode del tempo, tendenti a recuperare le architetture medievali.
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Nel 1873 per il matrimonio di donna Tersilla Scozia, il castello passò al marito don Francesco Guasco Gallarati Marchese di Bisio e di Francavilla.
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Nel 1891 su disegno del Conte Giuseppe Ferrari d'Orsara, l'entrata del castello è ricostruita in stile medioevale posticcio.
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Nel '900, estinta la famiglia Guasco, dopo decenni di abbandono, mobili, arredi, vetrate e caminetti vennero trafugati.
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Ancora in buono stato rimangono gli affreschi che decorano le sale degli Scudi, dei Fiori e delle Quattro Stagioni, queste ultime affrescate alla fine dell'Ottocento
dal Pifferi.
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Nell' androne che collega l'ingresso ed il parco con il cortile interno del Castello, vi è posta una lapide su cui si legge:
- “Silvio Pellico, amico del Marchese Don Carlo Guasco di Murisengo, nipote della Contessa di Murisengo Osanna Scozia, ospite in questo castello, rievocando i
fantasmi di Dante, scrisse la Francesca da Rimini l’anno 1813".
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Dal 2005, il castello è di proprietà della famiglia astigiana Collura di Leo, a cui va il merito di aver risanato e recuperato l'antico maniero
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