Castello di Montaldeo
Regione Piemonte
Provincia di Alessandria
Comune di Montaldeo
Documentazione fotografica
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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La particolare posizione geografica ed i continui conflitti per il possesso di Montaldeo sono la motivazione dei primi interventi di fortificazione del borgo che
venne raso al suolo dai genovesi nel 1224 e interamente ricostruito nel 1271.
Struttura:
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La tipologia è a corpo unico a due piani più quello di ronda sporgente e quattro torri merlate, simile ai castelli della Valle d'Aosta (la somiglianza con il castello
di Verres è impressionante).
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Il castello sorge su un basamento protetto da cinte e garitte ed è circondato su tre lati da un giardino.
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Al complesso si accede mediante una ripida salita, ove si trova il posto di guardia, da cui si entra in un grande cortile rettangolare.
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Il primo piano è caratterizzato da un ampio salone, detto "degli stemmi", fornito di un camino cinquecentesco e dalla sala del tribunale.
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Di particolare interesse sono i sotterranei, nei quali si conservano ancora le prigioni con labirinti, scalette, trabocchetti e strumenti di tortura.
Conservazione:
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Il castello è in ottime condizioni ed è abitato dall'attuale proprietario, il marchese Clemente Doria.
Storia:
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Montaldeo, menzionato come Mons Alpherius in alcuni documenti del X secolo, fu a lungo conteso dalle lotte armate tra alessandrini e genovesi.
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Nel 1224 viene raso al suolo da genovesi.
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Nel 1271 è ricostruito dagli alessandrini ed il paese entra a far parte dei territori dei marchesi del Monferrato.
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Nel 1433 Montaldeo viene occupato da Francesco Sforza e da lui concesso in feudo alla famiglia Trotti.
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Nel 1528 la popolazione del borgo, esasperata dai soprusi di Cristoforo Trotti, scatena una rivolta, che si conclude con il massacro del feudatario e di tutta la sua
famiglia.
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Ristabilito l’ordine, il paese viene affidato pro tempore al Vescovo di Alessandria.
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Nel 1531 il dominio passa alla famiglia Doria, il cui primogenito porta ancor oggi il titolo di conte di Montaldeo.
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Nei secoli successivi il paese è stato teatro, come tutta la zona, di occupazioni straniere con saccheggi e devastazioni.
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Nel XVIII secolo è stato annesso al Regno di Sardegna dei Savoia.
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L'edificio è incluso nel circuito dei "Castelli Aperti".
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