Il castello è a pianta quadrilatera irregolare, con due torri, una verso nord est e verso sud ovest e una terza torre di vedetta accessibile dal cortile interno.
Protetto da un ampio fosso con unico ingresso tramite ponte levatoio carraio, oggi sostituito da struttura fissa.
Circondato da un parco ottocentesco con alberi ad alto fusto, è delimitato verso nord dal torrente Grana che sfocia nel Po presso Valenza.
Il castello ha subito trasformazioni e restauri in varie epoche.
L'ala più antica è quella di sud-est prospiciente la trecentesca chiesa di San Giacomo.
In questa parte sono ancora ben visibili i resti del ponte levatoio, di una bifora quattrocentesca e di una torre con finestre gotiche rimaneggiate.
Le due torri di sud-ovest e di nord est furono probabilmente aggiunte alla fine del Cinquecento.
L'ala sud verso il paese, circondata da un fossato, è stata restaurata nella seconda metà del Settecento, mentre il restauro più importante è stato eseguito negli anni '50 dell'Ottocento con l'intervento di artisti torinesi quali Paolo Emilio Morgari, Andrea Gastaldi, Bartolomeo Giuliano.
In questa fase vennero aggiunte le finestre neogotiche e realizzato un rialzo del lato nord e della torre di vedetta con la sostituzione del tetto a capanna con un tetto a merli ghibellini.
In questa fase vennero aggiunti gli affreschi del salone d'ingresso e della sala da ballo, oltre alla decorazione con carta da parati delle camere da letto principali.
Il castello, posto ai confini orientali del marchesato del Monferrato, venne costruito nel 1163 dalla famiglia Sannazzaro, in seguito ad un diploma dell’imperatore Federico Barbarossa.
Nel 1338 venne occupato "Manu Militari" dai Paleologo nella guerra contro i Visconti di Milano.
Nel 1380 venne restituito ai Sannazzaro, tuttora proprietari del complesso.
Il castello ha ospitato personaggi famosi, tra i quali, in ordine temporale: i principi Gonzaga, i re di Sardegna, Carlo Emanuele III e il figlio futuro Vittorio Amedeo III, il re d'Italia Vittorio Emanuele II, l'imperatore dei francesi Napoleone III ed il principe Emanuele Filiberto di Savoia duca d'Aosta.
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