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Castello di Carpeneto
Regione Piemonte
Provincia di Alessandria
Comune di Carpeneto
Documentazione fotografica
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Descrizione
Tipologia:
Origini:
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Citato come Castrum Carpani in un documento del 999, probabilmente non era che una torre “mastio”, posto all’interno di un recinto protetto da un fossato.
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Seguì poi lo sviluppo naturale di quasi tutti i castra medievali, confacendosi alle trasformazioni necessarie per renderlo meglio difendibile.
Struttura:
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Il castello che domina, con la sua mole compatta e imponente, il centro abitato presenta una veste molto differente da quella che poteva essere
l’originaria struttura medievale.
- L’entrata principale del castello, situata sul lato sud, si apre su un grande piazzale.
- Il fossato che in origine cingeva il castello, probabilmente fu colmato intorno alla fine del XVI secolo quando si procedette ad una riorganizzazione della zona
urbana.
- La torre, riattata all’inizio del 1900, è l’elemento più antico dell’edificio, costituita di pietre e mattoni ha una sezione quadrata.
- Su una parte della torre spiccano ben evidenti i segni di un ponte levatoio, delle carrucole per sollevarlo e dell’entrata carraia.
- All’interno del castello si accede salendo un settecentesco scalone con caratteristiche architettoniche di scuola napoletana che conduce al piano nobile dove si
aprono i saloni ristrutturati nel XVII secolo.
- Un grandioso salone adibito a biblioteca, ornato da decorazioni del tardo Settecento, e una vasta sala da pranzo, con antico soffitto a cassettoni, ornata da un
grande camino la quale rimpiazzò l’originale sala d’armi.
- Una struttura molto interessante e ben conservata è la cucina.
- Strette feritoie, cunicoli, trabocchetti e buie prigioni attestano il ruolo di "Castrum" nelle continue lotte per il predominio del territorio.
Conservazione:
- La marchesa Laura Chiavari ed il marchese Giacomo, dopo studi su antichi disegni del castello, fanno eseguire importanti opere di restauro ed abbellimento.
Storia:
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Citato come "Castrum Carpani" in un documento del 999, fu territorio dell'Abbazia di Sezzé (odierno Sezzadio), dove si narra di distruzioni causate dai saraceni.
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Sito di importanza strategico militare, fu in quell'epoca una stazione di fermata fra i due rami della Via Emilia che da Tortona (Derthona) e da Acqui Terme
(Aquae Statiellae) portavano a Genova.
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Nel 1164 è feudo degli Aleramici, marchesi del Monferrato, il cui possesso è confermato dal Barbarossa.
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Nel 1191 gli Angioini, alleati di Alessandria, tolgono Carpeneto al marchese del Monferrato che lo riacquista, solo in parte, dopo la pace del 1203.
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Nel 1305, in seguito a matrimonio, il feudo passa sotto gli Spinola.
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Nel 1500 passa in feudo ai Tortonesi, nobili d'Alba e nel 1567 ai Roberti d'Acqui.
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Nel 1589 passa ai duchi di Mantova Che lo rivendono al genovese Giovan Giorgio Marini.
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Nel 1618 viene acquistato dalla marchesa Maria Salvago moglie di Antonio Grillo, Duca di Mondragone.
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Nel 1643 la cavalleria spagnola sacchegga Carpeneto e lo stesso fanno i Francesi nel 1644 (Sono ancora visibili sulle mura del castello le ricostruzioni conseguenti
alle distruzioni di quegli anni).
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Nel 1825 il castello viene acquisito dal conte Giovanni Gerolamo Rolla.
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Nel 1841 il conte Rolla vende il castello di Carpeneto con terre annesse al marchese Nicola Ignazio Pallavicino
e per discendenza alla marchesa Laura Chiavari.
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