Castello di Villata
Regione Piemonte
Provincia di Vercelli
Comune di Villata
Documentazione fotografica
L'interno
Descrizione
Tipologia:
Struttura:
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Il castello-ricetto di Villata, edificato intorno alla metà del 1300, ha le caratteristiche di una grande costruzione fortificata a difesa della popolazione e dei
raccolti dalle frequenti incursioni di eserciti nemici.
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L'impianto del castello è quadrilatero, in origine circondato da un fosso, ora completamente scomparso, a guardia dell’unico accesso, uno pseudo-rivellino, con su di
un angolo, come un dito puntato verso il cielo, una torretta cilindrica che permette la visione completa di tutto il circondario.
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Lo pseudo-rivellino era dotato di due ponti levatoio per passo carraio e posterla pedonale, oggi non più presenti, ma rintracciabili negli scassi dei bolzoni di
sollevamento.
Conservazione:
- L'insieme dell'edificio è in buone condizioni.
Storia:
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Le origini di Villata sono antecedenti il XIII secolo se già nel 1225 si ha notizia di un aggregato di Casalvolone chiamato Villanuova Casalegualonis.
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La sua formazione è da attribuirsi all’allontanamento di alcuni abitanti appartenenti al borgo dei "Casalgualone", per sfuggire alle continue scorrerie dovute alla
contesa di quel territorio tra Vercelli e Novara.
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Il nuovo borgo prende il nome di Villata de Casalgualono (1315) e più tardi di Villata.
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Fin dal 1335, pur con alterne vicende, Villata viene riconosciuta tra le località del vercellese appartenenti allo Stato Visconteo anche se politicamente la signoria
resta alla famiglia degli Avogadro.
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Nella seconda metà del 1300, inizia probabilmente la costruzione del castello, che viene citato in un documento del 1404.
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Nel 1427 quando Vercelli, con il suo territorio e i suoi castelli, viene ceduta da Filippo Maria Visconti ad Amedeo VIII di Savoia, Villata resta esclusa dalla cessione
e continua ad appartenere al Ducato di Milano ed è formalmente riconosciuta come comune autonomo.
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Verso la metà del XVI secolo la signoria su Villata si consolida nelle mani dei Ferrero Fieschi, principi di Masserano, e a loro resta fino al luglio del 1694 quando il
feudo di Villata, così come quello di Casalvolone, viene venduto al giureconsulto avvocato Giovanni Battista Gibellini di Novara che ne mantiene i diritti fino alla
abolizione dei privilegi feudali.
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Sotto il governo francese il comune Villata perde la propria autonomia ed è nuovamente aggregato al comune di Casalvolone.
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Con la restaurazione del 1814 ritorna infine comune autonomo della giudicatura di Borgo Vercelli.
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