Castello degli Avogadro di Quinto Vercellese
Regione Piemonte
Provincia di Vercelli
Comune di Quinto Vercellese
Documentazione fotografica
Descrizione
Tipologia:
Struttura:
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La struttura originaria del castello risale al XII secolo, ma a causa di numerosi rifacimenti del complesso originale non rimangono che poche tracce.
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Nel XIII secolo venne costruita la torre quadrangolare del lato nord, sopraelevata nella seconda metà del XV secolo.
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Tra il quattrocento e il cinquecento vengono erette le torri cilindriche ed ampliata la struttura abitativa.
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Delle quattro torri testimoniate dai documenti ne sopravvivono tre, in quanto quella dell'angolo sud ovest è stata abbattuta.
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Le due torri poste sul lato orientale sono tuttora in buono stato di conservazione, mentre la terza è stata troncata lungo la linea dei merli.
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Al castello si accede attraverso due porte carraie, ancora merlate, di cui la più interna era dotata di ponte levatoio.
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Attualmente il castello si presenta a pianta rettangolare ed è adibito ad azienda agricola.
Conservazione:
- In discreto stato di conservazione
Storia:
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Il centro abitativo di Quinto Vercellese viene nominato per la prima volta nel 964, ma sicuramente questo sito esisteva già in epoca romana, dimostrato dal toponimo che
indicava le pietre miliari poste lungo le antiche strade romane a stabilire le miglia percorse (ad quintum lapidem), ovvero a cinque miglia di distanza da Vercelli).
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Un diploma imperiale del 1152 attesta l'appartenenza del luogo al conte Guido di Biandrate.
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Il castello compare successivamente in un documento del 1170, con il quale, i conti di Biandrate cedono ogni diritto su di esso e sui loro possedimenti nel territorio
di Quinto vercellese, alla famiglia degli Avogadro.
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La presenza degli Avogadro coinvolse il castello ed il comune di Quinto, nella lotta tra guelfi e ghibellini e proprio per la sua posizione strategica all’incrocio
delle importanti strade che conducevano al Biellese e alla Valsesia, fu teatro di aspri e violenti scontri.
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Nel Quattrocento in questi territori si scontrarono anche le mire espansionistiche dei Visconti, dei Savoia e dei Monferrato.
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Nel 1404 sotto la minaccia di perdere i propri beni, la famiglia degli Avogadro fece atto di sottomissione al duca di Savoia Amedeo VIII.
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Gli Avogadro, in questo modo, ebbero la signoria del luogo ininterrottamente fino al XVIII secolo ed il castello fu di loro proprietà fino al 1922, quando, con la
morte del conte Casimiro, la famiglia si estinse.
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