Castello di Casanova Elvo
Regione Piemonte
Provincia di Vercelli
Comune di Casanova Elvo
Documentazione fotografica
Il castello con la torre "rivellino" a guardia dell'entrata.
Il lato Ovest con la piccola torre tonda
Il lato Est
L'angolo di Nord-Est, con i due casermoni angolari e l'attuale porta d'ingresso.
Il lato Sud, a destra l'entrata dell'azienda agricola.
L'interno del castello.
Descrizione
Tipologia:
Struttura:
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Il castello attuale, ha pianta quadrangolare, con a Sud un’alta e possente torre quadrata a protezione dell’ingresso principale, costruita con ogni probabilità nel XV
secolo.
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Una piccola torre tonda presiede l'angolo Ovest.
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Sugli angoli di Nord-Est e Nord-Ovest due massicce costruzioni rettangolari prendono funzione di torri angolari, unite da un basso corpo di fabbrica, in cui oggi si è
ricavata la porta di accesso.
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Adiacente al castello sono stati costruiti i magazzini ed i rustici di un'azienda agricola.
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La parte più bella del castello è certamente l’alta e possente torre quadrata dell'ingresso originario, situata a mezzogiorno, costruita con ogni probabilità nel XV
secolo, quando i signori del luogo vollero far fronte ai numerosi invasori.
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Il mastio è dotato di apparato a sporgere, nel quale fanno spicco le interessanti mensole delle caditoie, parte in mattoni e parte in pietra, di pregevole stile
quattrocentesco.
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L’interno del castello, pur interessante, è stato ampiamente rimaneggiato; resta l’elegante volta a vela quattrocentesca, inerente allo spazio locale, adibito a cucina.
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L’antico fortilizio appartiene attualmente alla famiglia Bossola, che, impegnandosi in consistenti opere di restauro, ha voluto riportare ad antichi fasti lo storico
castello.
Conservazione:
- Discreto stato di conservazione.
Storia:
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Le prime notizie ci giungono dal X secolo con un diploma dell’imperatore Ottone I del 962 che conferma la curtis di Casanova al conte Aimone di Vercelli.
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Il Castello di Casanova dominava il centro del piccolo paese ed aveva la funzione di ricetto per la protezione della popolazione del paese, delle attrezzature agricole
e dei raccolti.
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Intorno alla metà del XII secolo il luogo ed il castello risultano di proprietà dei conti di Biandrate.
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Nel 1170 vi è un atto di vendita datato 11 marzo in cui si attesta che i conti di Biandrate, sconfitti nella battaglia tra l’imperatore Federico Barbarossa ed i comuni
della Lega, vendono per ripagare i debiti di guerra, il castello di Casanova agli Avogadro per la somma di 700 lire pavesi.
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Il castello ed i possedimenti rimasero in feudo agli Avogadro fino al XVIII secolo e seguirono le vicende politiche della famiglia.
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Nel 1283, Il borgo di Casanova fu devastato a causa delle lotte fra le opposte fazioni politiche.
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Nel 1335, Casanova passò al dominio visconteo di Azzone Visconti, in quanto la fazione ghibellina si impadronì di Vercelli e del suo distretto.
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Nel 1355, il marchese del Monferrato capeggiò una lega anti viscontea e la località di Casanova fu ripetutamente devastata dagli scontri.
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Nel 1402 dopo la morte di Gian Galeazzo Visconti la località fu devastata dalle milizie di Facino Cane.
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Nel 1404, al fine di tutelare i propri possedimenti, gli Avogadro di Casanova, fecero atto di sottomissione ad Amedeo VIII di Savoia, ricevendone l'investitura di tutti
i loro beni.
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Nel 1406 il castello fu assediato ed espugnato dalle milizie di Galeotto del Carretto, in seguito la fortificazione fu presidiata dalle milizie sabaude per tutto il corso
della guerra che oppose Amedeo VIII di Savoia a Filippo Maria Visconti.
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Nel 1427 Casanova, con altre località del Vercellese, passò sotto il dominio diretto dei Savoia ed ebbe inizio un periodo di pace che portò alla ricostruzione del
castello, gravemente danneggiato dalle lunghe guerre.
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Si racconta che proprio Giovanni Giacomo Casanova -il famoso romantico seduttore- amasse condividere la magica e suggestiva atmosfera delle raffinate sale del castello
e del suo giardino illuminato dal riverbero di luna e di candele, con le sue dame predilette.
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Nel ‘700, il Borgo occupato dagli spagnoli, cessa la sua funzione di fortilizio e viene adibito ad uso agricolo e residenziale.
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Agli inizi del XX sec subì consistenti opere di ristrutturazione interne ed esterne, con scelte estetiche riconducibili al liberty, in voga nel periodo.
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