Castello di Alice Castello
Regione Piemonte
Provincia di Vercelli
Comune di Alice Castello
Documentazione fotografica
Planimetria e Gonfalone
Interno
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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La località di Alice Castello viene nominata per la prima volta in un diploma del 963 con cui Ottone conferma il possesso dell’area al conte Aimone.
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Lo stemma e il gonfalone del comune di Alice Castello sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 7 agosto 1990.
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Sullo stemma è rappresentato un castello con tre torri, che ricorda l'antica
struttura medioevale, con un'aquila con le ali spiegate
appoggiata sui merli con lateralmente due stelle.
Struttura:
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La fortificazione venne eretta sul perimetro di un’altura dominante e fu più volte ricostruita
a seguito dei saccheggi e delle distruzioni subiti durante le guerre sabaude
del XVI e XVII secolo.
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Il castello era munito di ponte levatoio e di una struttura a ricetto atta a
servire da rifugio alla popolazione del luogo.
Conservazione:
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L'antico castello medioevale non rappresenta più ciò che era stato,
attualmente solo l'arco di ingresso ed alcune parti murarie risalgono
all'epoca medioevale.
Storia:
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Il toponimo del luogo sembra risalire al latino ALLICUS ma già le prime attestazioni medievali adottano l’attuale denominazione.
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La località
Alice Castello viene nominata per la prima volta in un diploma del 963 con cui Ottone conferma il possesso dell’area al conte Aimone.
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Alla fine del XII secolo la nobile famiglia dei Cavaglià ne aveva la signoria esercitando anche funzioni giurisdizionali (i suoi membri erano giudici e messi dell’imperatore).
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Coinvolti nella guerra tra Vercelli e Ivrea i Cavaglià vendettero parte del feudo alla famiglia Bondonni mentre l’altra parte fu ceduta al cardinale Guala Bicchieri che ne fece dono all’abate di Sant’Andrea insieme ai diritti di caccia e pesca e alle condotte d’acqua.
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Nel 1243 con l’accendersi delle lotte tra guelfi e ghibellini il castello fu ceduto dall’abate Tommaso Gallo a Pietro Bicchieri che ne ristrutturò le difese.
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Nel 1270, gli abitanti di questa e altre località limitrofe ottennero di potersi riunire in un
"borgo franco", ma ciò suscitò la dura opposizione dell’abbazia di Sant’Andrea che giunse al punto di scomunicare coloro che
dalle sue teree si fossero trasferiti nel nuovo borgo.
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Nel 1446 una parte della zona passò al conte Giovanni Valperga che ottenne la carica di cancelliere sabaudo, ma in quanto aspro nemico di Filippo senza terra, fu fatto arrestare e dopo un sommario processo fatto uccidere.
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Nel periodo il castello fu ampliato sino ad incorporare la casa parrocchiale e la casa comunale.
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Degne di nota sono anche:
- la chiesa parrocchiale di San Nicola, a pianta longitudinale, al cui interno è presente una Crocifissione risalente alla seconda metà del XVIII secolo,
- la chiesa della confraternita dell’Immacolata Concezione,
- la chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano del 1585.
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