La rocca di Soncino
Regione Lombardia
Provincia di Cremona
Comune di Soncino
Documentazione fotografica
Piantina della Rocca, flussi delle acque e punti di accesso protetti da ponti levatoio
Dedica in ricordo del lascito
Le mura esterne:
Soncino: la Rocca con in vista il torrione rotondo voluto da Francesco Sforza e le mura di cinta del Borgo (lato sud-est)
Alla base della torre quadrata si scorgono i resti della chiusa per l'allagamento del fossato interno
La Rocca vista da sud
Sul lato Ovest
- il fossato, imbrigliato da una chiusa, di cui si intravedono i resti, era costantemente allagato, alla bisogna, con l'apertura della stessa,
si poteva circondare l'intera rocca con l'acqua,
- il ponte d'entrata al rivellino,
- le vestigia di un piccolo ponte per l'eventuale fuga, che portava verso
cunicoli sotterranei, accessibile tramite un ponte levatoio di cui si
intravvede lo scasso.
Sul lato Est
- la prosecuzione del fossato e le mura del Borgo fortificato.
Vista della struttura muraria del complesso Rocca-Borgo:
- in basso il ponticello di accesso pedonale con posterla
- la struttura fortificata d'accesso al rivellino, l'ultimo arco è mancante di pavimento e utilizzabile solo con ponte levatoio abbassato.
La piazza d'Armi e l'ingresso al Rivellino dall'interno delle mura.
Vista dalla piazza d'armi del lato Nord della Rocca delimitata dalle due torri
quadrate e sulla destra la struttura
fortificata del rivellino.
La cinta muraria del Borgo
Il fossato interno:
Allagabile tramite chiuse, divide la Rocca dalla piazza d'Armi e dalla cinta
muraria del Borgo.
affiancata alla torre quadra, in basso, si notano i resti della chiusa che gestiva l'allagamento del fossato interno.
Il Rivellino d'entrata con il ponte levatoio che porta alla Rocca
vista del Rivellino dalle mura del Borgo
Il Rivellino, con il ponte levatoio che permette l'accesso dalla piazza d'Armi
I ponti levatoio, carraio e pedonale, che dal Rivellino d'entrata
portano alla Rocca
L'accesso al Rivellino
Il ponte che dall'esterno porta al rivellino d'entrata, l'ultimo arco è mancante e l'attraversamento è possibile solo tramite il ponte levatoio
Ponte levatoio alzato
Ponte levatoio abbassato
L'interno del "Rivellino":
L'interno del rivellino visto dalla rocca
- sulla sinistra l'accesso dall'esterno,
- in centro l'accesso dalla piazza d'armi.
L'interno del rivellino visto dalla piazza d'Armi
sullo sfondo si intravvedono i ponti levatoio d'entrata alla Rocca
La porta d'accesso al Rivellino dal ponte levatoio esterno:
- si noti il contrappeso dei bolzoni per il sollevamento del ponte levatoio,
- tramite le corde il pesante ponte levatoio poteva essere gestito da soli due uomini.
La porta d'accesso alla Rocca:
- Sulla sinistra: l'accesso alla Rocca tramite due ponti levatoio (il carrabile e la posterla pedonale, oggi sostituiti da ponti fissi in ferro)
- sulla destra: si intravvede l'accesso al Rivellino dal ponte levatoio esterno
vista della porta d'accesso alla Rocca dalla parte opposta
L'interno del Rivellino visto dagli spalti della Rocca
L'interno della "Rocca"
Il pozzo e le stalle:
Gli spalti
Gli ambienti interni:
Ricostruzione di stanza da notte medioevale del XIII secolo
Soggiorno con focolare
Stanza decorata con i simboli degli Sforza
Le prigioni
Il molteplice uso dell'acqua:
Un antico mulino ad acqua con sullo sfondo la Rocca
L'abbondanza di acqua veniva sfruttata anche da numerosi mulini posti all'interno della cinta muraria
Descrizione
Tipologia:
Struttura:
-
La rocca, come la si vede oggi, è a forma di rombo con spesse muraglie, quattro torri angolari, poste (all'incirca) sui punti cardinali, di cui tre quadrate e
una rotonda rivolta a Sud , un imponente rivellino e profondi fossati.
- Le quattro torri:
- la torre del capitano, con la cucina e la camera da letto del capitano,
- la torre delle guardie
- le due torri gemelle, le cui due sale sono adibite a Museo Archeologico e Storico, mentre il salone rinascimentale è sede di mostre.
- Il rivellino:
- L'accesso principale è protetto da un imponente rivellino in cui portone d'ingresso è disposto a 90 gradi rispetto a quello della rocca.
Conservazione:
- In ottimo stato di conservazione
Storia:
-
Le origini della rocca risalgono al X secolo quando venne realizzato un primo cerchio di mura attorno ad una primitiva struttura difensiva.
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Nel Duecento il castello venne distrutto diverse volte sia dai milanesi, che dai bresciani ed altrettante volte ricostruito.
-
Nel 1312 il castello viene occupato dai cremonesi.
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Nel 1391 i milanesi, in guerra contro i veneziani, lo occuparono e quando la pace di Lodi del 1454 diede a Milano la proprietà del paese, fecero rafforzare, per conto
di Francesco Sforza, la rocca e le mura attorno al castello, erigendo anche il torrione dalla caratteristica forma circolare.
-
Dal 1499 la rocca passò ai veneziani ai quali rimase sino al 1509 per poi passare ai francesi e nuovamente agli Sforza.
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Nel 1535, il ducato di Milano divenne proprietà degli spagnoli e con esso anche il castello di Soncino.
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Nel 1536 l'imperatore Carlo V concesse in feudo agli Stampa il territorio di Soncino, il cui l'ultimo discendente, Massimiliano Cesare, donò il castello al comune di
Soncino, con il solo obbligo di preservarlo dagli oltraggi del tempo.
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