Rocca o Villa Medici del Vascello di San Giovanni in Croce
Regione Lombardia
Provincia di Cremona
Comune di San Giovanni in Croce
Documentazione fotografica
Il frontale sud con il loggiato
Il lato est, in cui si notano le "ali" aggiunte alla struttura nel seicento
Il giardino
Descrizione
Tipologia:
Struttura:
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La pianta originaria era di forma quadrangolare con una torre quadrata ad ogni angolo, fornite di merlatura ghibellina a coda di rondine per garantire il riparo dei
soldati.
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Alla rocca originaria, vennero aggiunti:
- la vasta loggia a serliane sul lato meridionale che risale al tardo XVII secolo,
- due grandi ali rettangolari che inglobano le torri difensive,
- un'ampia corte con una scalinata che conduce al giardino.
Conservazione:
- Dell'originario fortilizio quattrocentesco si conservano la scarpa di base e le torri angolari merlate nel fronte meridionale.
- Nel 2002, la Rocca diventa di proprietà del Comune, che con l'aiuto di munifici sponsor, da adito ad un lungo e complesso restauro, con il sogno di
inaugurare il complesso, portando alla villa il quadro originale di Leonardo, conservato oggi nel Museo di Cracovia.
Storia:
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Un primo castello a San Giovanni è segnalato nel 1264, quando la famiglia Ermenzoni lo vendette a Buoso da Dovara.
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Nel 1341-45, il fortilizio fu ristrutturato ed ampliato da Bernabò Visconti.
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Nel 1406 venne distrutto da Cabrino Fondulo, Signore di Cremona.
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Nel 1407, il Fondulo, riutilizzando il basamento e parte delle strutture delle torri, fece ricostruire da Maffeo Moro, un castello più grande, con lo scopo di
garantirsi il controllo di un territorio a metà strada tra Cremona e Mantova, posto all’incrocio tra le strade che portano a Parma, Mantova, Brescia e Cremona.
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La rocca venne poi rinnovata e trasformata da Cecilia Gallerani, favorita di Ludovico il Moro e resa celebre dal ritratto “La Dama con l’Ermellino” eseguito da
Leonardo da Vinci nel 1488, che andò in sposa a Ludovico Carminati, Conte di San Giovanni in Croce.
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Nel tardo Cinquecento, il castello si arricchisce della loggia e del terrazzo.
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Nel Settecento i principi Soresina-Soranzo rendono pittoresco il parco e rinnovano l’edificio aggiungendovi una torretta.
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Successivamente la proprietà passò ai Medici del Vascello.
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Tra il XV e il XVI secolo avviene la trasformazione del castello, da presidio militare, con esigenze di difesa, a residenza signorile.
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Ulteriori trasformazioni vengono eseguite nel Seicento a opera dei marchesi Vidoni i quali aprono un bellissimo loggiato sul fronte meridionale.
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In una mappa del 1782, periodo in cui il castello apparteneva ancora ai Marchesi Soresina Vidoni, è documentato l’ampliamento del fronte settentrionale della rocca
mediante l’inserimento di due grandi ali rettangolari che inglobano le torri difensive, e di un’ampia corte con una scalinata che conduce al giardino.
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Nella prima metà del 1800, il principe Giuseppe Vidoni-Soresina, fa realizzare il vasto giardino retrostante la villa.
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Nel parco trovano collocazione, oltre ad essenze vegetali di alto prestigio, edifici e paesaggi esotici e storici: un lago dove si svolgevano memorabili regate,
rovine gotiche, una pagoda cinese, un tempio indiano, una capanna olandese e un tempietto dorico.
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Nel XX secolo la villa vide il susseguirsi di varie proprietà nobiliari fino ai Medici del Vascello.
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La villa, nel secolo scorso è dimora del gerarca fascista Farinacci e della sua compagna.
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Nel 2002, la Rocca diventa di proprietà del Comune.
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