Castello Visconteo di Romano di Lombardia
Regione Lombardia
Provincia di Bergamo
Comune di Romano di Lombardia
Documentazione fotografica
Il lato Ovest: entrata al Castello protetta dal rivellino e dal ponte levatoio, oggi scomparso.
Scorcio del lato Sud
Il lato Ovest: retro del castello
L'angolo di Nord-Est
i cortili interni
Descrizione
Tipologia:
- Castello visconteo di pianura
Struttura:
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Edificio fortificato a pianta quadrata, con quattro torri angolari e mura merlate.
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Epoca di costruzione: tra il sec. XIII e sec. XVII.
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Punto di accesso: uno pseudo rivellino, originariamente munito di ponte levatoio carrabile e posterla pedonale, ora sostituito da un solo ponte in muratura.
- Struttura interna con corpi di fabbrica perimetrali su due piani, divisi da due cortili denominati "Corte grande" e "Corte della cancelleria veneta".
- Murature perimetrali esterne in ciottoli fluviali disposti a spina di pesce in parte sostituiti da laterizio.
- Torri angolari e rivellino interamente in laterizio così come i rinforzi aggiunti nel periodo Veneziano.
Conservazione:
- In buono stato di conservazione, ospita il museo Memoria della Comunità di Romano di Lombardia che raccoglie i documenti relativi alle vicissitudini belliche dei
Caduti, dei Combattimenti e Reduci romanesi.
Storia:
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La storia del borgo di Romano e del suo castello, è molto antica e risale all’epoca romana.
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Il toponimo deriva da "Romanum" relativo al Castrum Romanum, costruito per il controllo della zona ricca di vie di comunicazione, su cui sorse il borgo originale.
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Inserito dai Franchi nel Sacro Romano Impero, venne dato in gestione feudale alla diocesi di Cremona, i cui domini terminavano proprio nei confini del borgo stesso,
al quale si accedeva mediante quattro porte di ingresso, ognuna delle quali diretta alle vicine città di Bergamo, Cremona, Brescia e Milano.
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La diocesi di Cremona, come nuovo feudatario, riconobbe molteplici privilegi ai romanesi, tra cui l’esenzione dalle tasse e l’inserimento in una sorta di zona franca,
situazione che permise il prosperare a livello economico e sociale.
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Nel 1335 il borgo passò sotto il dominio della famiglia milanese dei Visconti, che subito si scontrò con la repubblica di Venezia, per il controllo del territorio di
confine.
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Nel 1428, con la pace di Ferrara, i veneziani entrarono in Romano ed acquisirono gran parte della pianura bergamasca.
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Anche i nuovi padroni mantennero i privilegi accordati al comune, migliorando le condizioni sociali ed economiche, ponendo a Romano la sede podestarile e del
Consiglio speciale.
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Il territorio fu in seguito infeudato alla famiglia di Bartolomeo Colleoni, diventando un importante luogo di scambio di merci, posto al confine con il Ducato di Milano.
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Nel 1797, la Repubblica Cisalpina imposta da Napoleone ne rilevò il controllo, abolendo i privilegi.
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Nel 1815 la Repubblica Cisalpina venne sostituita dal Regno Lombardo-Veneto, inserito nell’impero austriaco.
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Nel 1859 il territorio fu aggregato al regno d'Italia.
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